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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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6/1/2025

Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Molti mi hanno chiesto se confermavo o variavo all’inizio del 2025 lo scenario (macro) globale prodotto dal mio gruppo di ricerca euroamericano nel dicembre 2023 che prevedeva un biennio di metastabilità (tutto balla) ma con esito più probabilmente ristabilizzante (ma non crolla) nel 2026, a partire dal secondo semestre 2025. Alcuni hanno chiesto dettagli sul metodo. Risposta: il più della scenaristica cerca di individuare macrotrend, ma la scenaristica strategica – oggetto del mio gruppo di ricerca - analizza i trend ipotizzando la controreazione agli stessi con lo scopo di individuare soluzioni nei casi di rischi che tendono a superare la soglia di contenimento. In base a tale approccio la tendenza verso una “deglobalizzazione conflittuale” (intensificata dal 2013 in poi) è stata corretta sia da una contraria definita come “riglobalizzazione selettiva” nell’area delle democrazie ed alleati sia come limite del conflitto geoeconomico nella Guerra fredda No. 2 tra democrazie e regimi autoritari. La limitazione del commercio internazionale non sarà totale. Inoltre, prevalgono segnali di non disponibilità delle grandi potenze – G7, Cina e Russia – ad aprire una guerra tra loro, pur tutti aumentando la spesa militare per ottenere la superiorità tecnologica e la conseguente deterrenza. In sintesi, confermo, ovviamente in termini probabilistici e non profetici, il periodo di metastabilità con esito più probabilmente stabilizzante nel 2026.
Alcuni lettori hanno chiesto: e dopo? La futura stabilità sarà solo relativa perché quella forte assicurata dal dominio planetario dell’impero americano negli ultimi 80 anni sarà sfidata dal potere emergente della Cina combinato con quello rivendicativo (più pericoloso) della Russia. Non necessariamente vi sarà guerra diretta, ma è probabile (già visibile) che il conflitto si sposterà sui “laterali” delle aree di influenza sia sinocentrica sia del G7, cioè nel Sud globale, con crescente probabilità di conflitti localizzati sostenuti dai due blocchi. Ma la probabilità di una guerra globale diretta resta sotto soglia. Tuttavia, la guerra sta evolvendo verso la robotizzazione ed il dominio dello spazio extraterrestre. Un mio ricercatore sta studiando il salto tecnologico di questa tendenza combinato con l’aumento della spesa militare e le sue conseguenze sul mercato civile: lo scenario preliminare è di una accelerazione della rivoluzione tecnologica nel confronto tra due blocchi. Ciò porta l’attenzione sull’impatto sociale: rivoluzione cognitiva di massa necessaria per mantenere modelli di capitalismo di massa nelle democrazie che implica la transizione da sistemi di welfare redistributivo a quelli di investimento: grande discontinuità in arrivo nelle democrazie. Stiamo studiando, ma agli attori economici mi sento di consigliare di non scontare un caso peggiore pur in un mondo più turbolento perché è già osservabile un gioco tra destabilizzazione e ristabilizzazione che limita la prima.           

ARCHIVIO

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Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

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La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

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Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


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