ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

IL PUNTO

--

22/10/2023

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Nel decennale del programma di scenaristica strategica dedicato alla geopolitica economica (macro) “deglobalizzazione conflittuale e riglobalizzazione selettiva” (2013) il gruppo di ricerca che lo ha condotto (Stratematica con svariati think tank) ha valutato molto predittivo il primo termine, ma meno – pur essendoci la tendenza di compattazione del mondo democratico – il secondo. Pertanto è stata rilanciata la ricerca di un’ingegneria istituzionale che aumenti la convergenza entro il G7 e ne aumenti la capacità di cooptazione o partenariato con altre nazioni compatibili, in particolare del Sud globale. L’obiettivo è triplice: a) creare una zona sicura di mercato internazionale per gli attori industriali e finanziari residenti nelle democrazie ed alleati di queste, espandendola; b) ridurre il rischio di confronto bellico diretto ed indiretto tra G7 + e sinosfera via deterrenza superiore del primo; c) contenere l’incertezza finanziaria creando un safe asset geopolitico precursore di uno monetario.

Al primo obiettivo manca un trattato bilaterale economico tra Stati Uniti ed Ue. Questo completerebbe la matrice di accordi bilaterali di libero scambio già esistenti tra le nazioni del G7 favorendone un’armonizzazione sistemica verso uno standard unico. Inoltre, permetterebbe una re-inclusione del Regno Unito nel mercato europeo, l’inclusione di Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud nel G7 +. Fondamentale poi l’inclusione dell’India, passo dopo passo, precorsa da trattati selettivi (già esistenti). Ed altri del Sud globale con metodo pragmatico-funzionalista. In tale traiettoria sarà di rilevanza critica trovare un modo per includere l’Arabia ed altre nazioni arabo-sunnite e - punto chiave, ma ora sabotato dall’offensiva iraniana – di Israele. Fino a dopo le elezioni presidenziali e parziali del Congresso del novembre 2024 tale linguaggio non potrà essere tentato esplicitamente dalla politica statunitense. Ma potrà essere ben preparato prima nelle sedi dove già ora è oggetto di convergenza la compattazione del G7, in particolare il forum di consultazione euroamericano. Per tale motivo la presidenza italiana del G7 nel 2024 dovrebbe caricare la sigla con un “+”. Il secondo obiettivo implica un aumento della spesa militare e per la sicurezza integrata di Ue e Giappone (in atto) perché l’America non è più grande a sufficienza per un presidio globale, pur restando superpotenza. Poiché la superiorità strategica implica il dominio extraterrestre, l’ipotesi di uno sforzo congiunto degli alleati nel settore appare un tema prioritario. L’obiettivo più ambizioso nella mente di chi scrive è creare le condizioni (geo)politiche per un precursore di integrazione monetaria: il credit, inteso come metamoneta basata sull’oscillazione di cambio controllato tra dollaro, euro, yen e sterlina, per cominciare. I centri compatibili di ricerca sono invitati a partecipare perché una varietà delle analisi in concorrenza è necessaria per trovare soluzioni fattibili.

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

(c) Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi