ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

IL PUNTO

--

11/2/2024

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Il riarmo competitivo è evidente sia nel blocco delle autocrazie sia nell’alleanza delle democrazie, nonché in alcune nazioni di collocazione intermedia tra i due schieramenti (Sud globale) tra cui spicca una strategia autonoma di ricerca della superiorità da parte dell’India ed una di potenziamento militare urgente da parte dell’Arabia. Tale situazione rimette al centro dell’analisi finanziaria italiana l’industria militare-tecnologica finora considerata un “laterale”, entro uno scenario globale di massimizzazione della deterrenza e ricerca conseguente della superiorità.
L’America, che vinca un democratico o repubblicano nelle elezioni presidenziali e di parte del Congresso nel prossimo novembre, chiederà agli alleati europei un maggiore sforzo di spesa ed impegno militari globali, non solo entro la Nato, perché il potenziale statunitense, pur di superpotenza, ha limiti nei confronti della sfida posta da Cina, Russia, Iran e Corea del Nord nonché dai loro proxy sia statuali sia non. L’America non si ritirerà dalla politica di presenza globale come alcuni analisti temono, ma dovrà privilegiare alcuni fronti come presidio diretto e massivo gestendone altri con il contributo più attivo degli alleati, fornendo loro un aiuto “ombrello”. Tale modello fu concettualizzato dall’Amministrazione Bush nel 2000 (Condolezza Rice, Foreign Affairs, con titolo The National Interest), poi invertito come ritorno all’impegno globale diretto a seguito dell’attacco islamista del settembre 2001. Ma fu ripreso dalla successiva Amministrazione Obama (2008-16) con il titolo di Lead from behind. L’Amministrazione Trump(2016-20) sembrò “ritirista”, ma in realtà abbandonò soltanto l’Asia centrale perché presidio difficile per il suo potere talassocratico, che fu rinforzato, lanciando nuove missioni di superiorità esospaziali e cyber nelle sue alleanze, recuperate dopo una fase di eccessi americanisti grazie al contributo del Segretario di Stato Mike Pompeo ed altri realisti. L’Amministrazione Biden (2020-24) pur con varianti linguistiche ed un tentativo di ripristinare l’antica strategia del containment, seguì tale approccio in continuità. In sintesi, Ue ed Italia devono prepararsi a maggiori impegni militari, come anticipato dal ministro della Difesa Guido Crosetto.  La Germania ha una situazione di bilancio statale che le permette di dedicare cento miliardi extra al riarmo. La Francia ha meno spazio fiscale, ma sta perseguendo la priorità del riarmo cercando di aumentare l’export di armamenti e tecnologie correlate. L’Italia ha un minimo spazio fiscale. Da un lato, si è impegnata in modo competitivo nel progetto di caccia di sesta generazione con Regno Unito e Giappone ed in quello spaziale Artemis (Nasa). Ma, appunto, la capacità di bilancio statale ha limiti. Per superarli servirebbe all’Italia un Darpa (Defense advanced research projects agency) su modello statunitense aperto ad investimenti privati su innovazioni che dal civile passino al militare e viceversa.        

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

(c) Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi