ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

IL PUNTO

--

25/5/2023

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Aggiornamento della ricerca continuativa “deglobalizzazione conflittuale e riglobalizzazione selettiva” dopo il summit G7 di Hiroshima. Per i beni non strategici la deglobalizzazione conflittuale ha trovato un limite. I flussi mondiali di questi beni stessi, dal punto di vista del G7 in relazione alla Cina, non avranno barriere particolari, salvo possibili sanzioni. Tale postura è coerente sia con il linguaggio adottato da qualche settimana dal ministro del Tesoro statunitense sia dall’Ue (passaggio dal decoupling ad un più morbido derisking). Ma in materia di deterrenza e dissuasione con implicite possibili sanzioni il G7 ha espresso una posizione comune durissima e attivamente limitativa nei confronti della Cina: negazione dell’accesso a tecnologie strategiche, contrasto all’espansione militare cinese nel Pacifico e all’uso di pressioni economiche da parte di Pechino per scopi coercitivi e di influenza, ecc. In più, l’invito a India e Brasile – non allineata la prima e più vicina alla Cina la seconda – indica un’intensificazione della competizione tra alleanza delle democrazie per ridurre la scala della sinosfera che si era espansa globalmente, in particolare dal 2007 in poi. Semplificando, il limite posto alla deglobalizzazione appare uno strumento per permettere a Francia e Germania di continuare relazioni commerciali non strategiche con la Cina, rendendo meno difficoltosa la loro adesione al nuovo bipolarismo sul lato guidato dagli Stati Uniti. Va anche annotato che questa postura mitiga il conflitto tra Tesoro americano e Consiglio della sicurezza nazionale - il secondo propenso alla deterrenza dura, il primo preoccupato dagli effetti depressivi ed inflazionistici di una deglobalizzazione dei flussi commerciali - mantenendo la dottrina Biden delle tre “C”: contenimento, competizione e cooperazione, armonizzando le prime due e fissando uno spazio più stretto, ma non inesistente, per la terza che è attualmente oggetto di non facile dialogo tra le diplomazie statunitensi e cinese.
La configurazione del mercato internazionale che sta emergendo da questa situazione tende a confermare la previsione di una “riglobalizzazione selettiva” intesa come formazione di due aree, una sinocentrica e l’altra amerocentrica, che consolidano internamente – in tal senso la selettività - il ciclo del capitale, interpretato in senso ampio: c’è una tendenza crescente alla creazione di un mercato delle democrazie e nazioni affini e/o affiliate separato da quello sinocentrico. L’analisi di destino (con metodo di probabilismo soggettivista e raggio di 15 anni) mostra che l’area guidata dal G7 ha la maggiore probabilità di diventare più grande di quella sinocentrica. La precisazione di tale probabilità dipende da quanta “area grigia” (nazioni non allineate) verrà conquista dall’uno o altro blocco e come. Questa è una forma di guerra a bassa intensità, per lo più più economica, che deve essere valutata dalle imprese internazionalizzate.              

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

(c) Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
Privacy policies
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi