Teoria dei giochi applicata all’analisi di vantaggi e svantaggi geopolitici ed economici per ipotizzare la convergenza di interessi reciproci utili a compromessi e le divergenze. Qui la sintesi di una simulazione preliminare basata su una matrice – tipo Excel, dove ogni casella con dati interagisce con il complesso – predisposta da tempo dal mio gruppo di ricerca (Stratematica) ed oggi in rifinitura. Lo scopo è trovare la strategia per stabilizzare nel prossimo futuro il sistema internazionale nel cambio di mondo in atto.
America e Cina. La prima è ormai piccola, pur superpotenza, per limitare l’emergere della seconda come primo potere globale. Pertanto ha necessità di staccare la Russia dalla Cina. La seconda ha bisogno di tempo (15 anni circa) per conquistare la forza militare necessaria per il primato mondiale, per modernizzare la propria economia e consolidare la sua influenza globale. Pechino adotta un pensiero strategico basato sul criterio del tempo flessibile (Sun-Tse). L’America a conduzione Trump, invece, su uno basato sul requisito del tempo breve (von Clausewitz).
America e Russia. Mosca dipende totalmente dai flussi economici e finanziari dalla Cina dopo le sanzioni. Non ha alcuna intenzione di prendere una postura come satellite della Cina e per questo è aperta a parole ai segni di convergenza bilaterale da parte di Washington. Ma per staccarsi da Pechino avrebbe bisogno di una riapertura dell’accesso al mercato internazionale. Pechino lo sa e stringerà i cordoni della dipendenza russa pur allo stesso tempo facendo finta di favorire il congelamento del conflitto tra Russia ed Ucraina.
Ucraina e Russia. Per ambedue è necessaria una situazione in cui i due leader possano proclamare vittoria. Mosca quella dell’operazione speciale e Kiev la capacità di resistere all’offensiva russa. Ma Pechino chiederà a Mosca di congelare la guerra cinetica, tuttavia, non la minaccia allo scopo di evitare il rischieramento concentrato della forza statunitense sul fronte del Pacifico.
Scenario sistemico. L’Amministrazione Trump ha capito che ha bisogno della convergenza degli europei, del G7, nonché dell’Australia perché senza di questi avrebbe un gap di deterrenza nei confronti della Cina. Washington comunque tenterà una relazione di cointeressenza con la Russia, pur non di alleanza. Ma Mosca userà questa azione statunitense per ottenere più vantaggi dalla Cina cedendo solo poche cose all’America, ma in queste è probabile il congelamento del conflitto in Ucraina pur non – al momento – una pace duratura. Quindi i tempi per la stabilizzazione di un nuovo ordine mondiale appaiono lunghi.
Per la Cina questo sarebbe un vantaggio potenziale, ma solo se consolidasse il controllo del Sud globale. America, G7 ed alleanza tra democrazie del Pacifico – pur considerando l’errore americano di aver minacciato sanzioni contro l’India – contrasteranno questo progetto cinese sia in Africa sia nell’America latina. Pertanto appare probabile oggi che ci possa essere una tregua parziale nell’emisfero settentrionale, ma un nuovo focolaio di conflitti in quello meridionale.
Raccomandazioni al G7, nazioni compatibili, all’Ue ed alla Nato:
a) compattare il G7 includendo Australia, India (come osservatore per iniziare), Corea del Sud ed altre nazioni compatibili, in un formato G7 +;
b) accelerazione dell’Ue dei trattati commerciali, semplificando le procedure, con l’India, il Mercosur, il Messico, ecc., ora in fase di negoziato per predisporre poi un accordo sovrastante sul piano della sicurezza;
c) integrare la Nato e le alleanze tra democrazie nel Pacifico con estensioni collaborative più ampie. Per inciso, il governo italiano corrente appare in linea con questa ipotesi strategica.
Le raccomandazioni qui semplificate si basano su uno scenario a 10-15 anni dove c’è il rischio che il processo di sostituzione delle élite nei regimi autoritari sia conflittuale e porti al potere soggetti e linguaggi aggressivi controllabili solo da una grande alleanza globale tra democrazie, e nazioni compatibili, con capacità di superiorità tecnologica e conseguente deterrenza. Aggiornamenti.
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