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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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6/10/2025

Verso Ekuméne

Questa volta il piano di pace per il Medio oriente potrebbe funzionare. La differenza con altri tentativi di pacificazione nella storia recente è che questa volta sia il consenso delle nazioni arabe ed islamiche sunnite per il piano di pace americano è ampio sia Israele lo accetta. Quindi la probabilità della pacificazione con raggio regionale è più elevata di quella contraria anche se il processo potrà essere denso di problemi e turbolenze. Per aumentare questa probabilità positiva sarebbe utile individuare un obiettivo sistemico che sia di interesse concreto e netto per tutte le nazioni coinvolte ed anche oltre: un mercato integrato del Mediterraneo, Ekuméne.

Il geomodello Ekumene vede: a) un mercato mediterraneo con istituzioni autonome, ma molto integrato con quello europeo; b) uno stimolo alle tre aree di libero scambio ora esistenti in Africa per consolidarsi in un unico accordo coinvolgendo l’area costiera e sahariana con quella subsahariana; c) la connessione via penisola arabica (ferrovia) tra Indo/Pacifico, Mediterraneo e Atlantico settentrionale: tale connettività esterna del Mediterraneo ha il potenziale di essere un moltiplicatore per il mercato mediterraneo stesso, se organizzato; d) l’estensione di Ekuméne verso l’Asia centrale favorita dal fatto che le nazioni di questa area esposte all’influenza russa e cinese cercano di mantenere l’autonomia dalle due potenze. Progetto troppo ampio e quindi difficile da realizzare?

In realtà nell’interlocuzione con altri think tank cugini ho notato che anche questi hanno messo allo studio tale ipotesi di nuova regione economica nel mondo ipotizzandone la centralità geoeconomica nel pianeta.
Con questi c’è anche convergenza sul fatto che manchi ancora un acceleratore politico-culturale importante – lo abbiamo definito di Teologia economica - per la spinta verso lo scenario detto: l’abbattimento del più che millenario Muro del Mediterraneo tra islamici e cristiani più la sua propaggine storicamente più recente tra ebrei ed islamici stessi. Come? Washington, intesa come seconda Gerusalemme e vera terza Roma erede della prima, si è mossa in tale direzione stimolando gli Accordi di Abramo.

Ma manca il pezzo più importante per la connessione e convergenza fra i tre monoteismi: la prima Roma cattolica. Pur con massimi rispetto e fiducia verso il nuovo Papa, mi permetto di sollecitare al Vaticano un’attenzione sull’importanza di ingaggiare la Croce negli Accordi di Abramo con islamici ed ebrei. Lo fa già da tempo come dialogo interreligioso?
Certo, ma una strutturazione più forte come linguaggio di pace condiviso pur nella diversità ancora manca: ricordo che in un convegno panarabo a cui partecipai come relatore negli Emirati, nel 2019, si parlò con ottimismo di costruire in un unico spazio, come leva simbolica, una chiesa cristiana, una sinagoga ed una moschea. Troviamolo, aggiungendo al progetto Ekumene uno Crux et Lux.

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

La priorità del nucleare innovativo

L’America dovrà correggere l’eccesso di americanismo

Riflessioni di minoranza sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area

La strategia geoeconomica dell’Italia nel cambio di mondo

Soluzioni per una riconvergenza euroamericana

Primi segnali per una riconvergenza euroamericana pragmatica

Come estrarre burro dai cannoni

Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump

Benefici sistemici del riarmo europeo a date condizioni

In America cresce la pressione per moderare gli eccessi controproducenti

Probabilità di una futura correzione interna degli eccessi di Trump

La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito

Verso la riconvergenza tra America ed alleati

Verso una configurazione bipolare del globo, ma meno conflittuale

Verso un mercato integrato del Mediterraneo

Verso un mondo bipolare, ma con varchi

Motivi per un ottimismo economico non eccessivo

La gestione di uno scenario conflittuale continuo via Nova Pax

Passi avanti della convergenza euroamericana nella Nato

L’effetto stimolativo degli investimenti per la sicurezza

In bilico tra escalation e de-escalation

La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile

Eurodome per la sicurezza e la reindustrializzazione innovativa dell’Ue

La nuova età della robotica autonoma richiede più potere cognitivo degli umani

Programmi integrati per trainare la reindustrializzazione europea

La nuova ecostrategia centrata sul (mini)nucleare di nuova generazione

La nuova ricerca sul ciclo del capitale per la sicurezza

Roma sempre più centrale per un mercato mediterrane

La priorità di una struttura di investimento reciproco italo-americana

Evoluzione dello scenario globale

La ricerca di un pilastro geopolitico per la fiducia economica globale

Eurodome come migliore combinazione per la sicurezza e sviluppo europei

Per un' espansione geoeconomica globale dell' Ue

La ricerca per la deterrenza senza cadere in un’economia di guerra

Verso una Ue globale, ma con prudenza

L’effetto stimolativo dell’interazione non bellicista militare-civile

Verso Ekuméne

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