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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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L’Ue non perda l’opportunità del Mercosur

Scenario. Se l’Ue espandesse i suoi accordi commerciali diventerebbe il centro geoeconomico del pianeta. Per valutarne la probabilità, ho elaborato con i miei ricercatori una variante del modello “economia mondo” di Immanuel Wallerstein (centro, semiperiferia, periferia) basata sui flussi commerciali internazionali, aggiungendo quelli finanziari, e l’ho applicata al sistema globale attraverso un simulatore what if calibrato sui potenziali. Primo risultato: non c’è altro potere al mondo – dando un segno meno al potenziale diplomatico della Cina – capace di espansione via trattati commerciali/doganali maggiore dell’Ue. Secondo: tutte le nazioni europee ne avrebbero vantaggi economici, ovviamente maggiori quelle basate su modelli export-led come Germania ed Italia, ma compensandoli con un maggiore traino economico del complesso interno europeo. Terzo: la scala del mercato europeo è sufficientemente grande per offrire vantaggi attrattivi ai partner non europei. Quarto: una volta raggiunta una massa critica di accordi commerciali bilaterali, per esempio con Canada, Giappone ed altri già esistenti più Mercosur, India, Australia, ecc., in negoziazione, l’Ue potrebbe proporre un processo evolutivo di tutti questi mercati integrandoli in uno solo con gli stessi standard più una metamoneta di riferimento utile per la stabilità finanziaria (e dei cambi) del macrosistema.
Questo scenario aumenterebbe la sua probabilità se avesse successo quello tra Ue e Mercosur ora in agenda rinviata ai primi mesi del 2026. L’accordo ha un valore chiave per l’asimmetria sul piano economico e regolamentare tra Ue e Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay: l’integrazione nonostante le differenze, pur condizionata dalle esigenze di tutela di alcuni settori economici, in particolare l’agricoltura, sarebbe un’innovazione metodologica per altre proiezioni europee, penso all’India e ad un mercato mediterraneo integrato (Ekumene). Inoltre, va valutato che gli Stati Uniti hanno sia una strategia di influenza verso tutta l’America del Sud sia il progetto di guidare un’alleanza tra nazioni produttrici di minerali critici (Pax Silica): conflitto o collaborazione con l’Ue? Probabilmente più collaborazione che conflitto perché la relazione sarebbe tra un forte ed un altro forte, condizione che porta tipicamente Washington a negoziare compromessi. Per inciso, va ricordato il motivo per cui Canada e Giappone hanno scelto l’accordo con l’Ue quando la prima Amministrazione Trump li ha pressati modificando il Nafta a svantaggio di Ottawa e abbandonando il Tpp pur già firmato con danno per Tokyo. L’Ue è vista come alternativa ad eccessi di pressione statunitense. Nel futuro, una riconvergenza tra una Ue più forte e Stati Uniti con una conduzione più razionale sul piano geoeconomico di quella corrente sarebbe base per una seconda globalizzazione trainata da un G7+. L’ostacolo tra questo scenario “Ue plus” e uno “Ue minus” appare essere il gap di rassicurazioni al mondo agricolo in relazione al Mercosur. Raccomando ai governi europei di concederne di più visto il vantaggio sistemico in gioco per tutti.

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

La priorità del nucleare innovativo

L’America dovrà correggere l’eccesso di americanismo

Riflessioni di minoranza sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area

La strategia geoeconomica dell’Italia nel cambio di mondo

Soluzioni per una riconvergenza euroamericana

Primi segnali per una riconvergenza euroamericana pragmatica

Come estrarre burro dai cannoni

Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump

Benefici sistemici del riarmo europeo a date condizioni

In America cresce la pressione per moderare gli eccessi controproducenti

Probabilità di una futura correzione interna degli eccessi di Trump

La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito

Verso la riconvergenza tra America ed alleati

Verso una configurazione bipolare del globo, ma meno conflittuale

Verso un mercato integrato del Mediterraneo

Verso un mondo bipolare, ma con varchi

Motivi per un ottimismo economico non eccessivo

La gestione di uno scenario conflittuale continuo via Nova Pax

Passi avanti della convergenza euroamericana nella Nato

L’effetto stimolativo degli investimenti per la sicurezza

In bilico tra escalation e de-escalation

La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile

Eurodome per la sicurezza e la reindustrializzazione innovativa dell’Ue

La nuova età della robotica autonoma richiede più potere cognitivo degli umani

Programmi integrati per trainare la reindustrializzazione europea

La nuova ecostrategia centrata sul (mini)nucleare di nuova generazione

La nuova ricerca sul ciclo del capitale per la sicurezza

Roma sempre più centrale per un mercato mediterrane

La priorità di una struttura di investimento reciproco italo-americana

Evoluzione dello scenario globale

La ricerca di un pilastro geopolitico per la fiducia economica globale

Eurodome come migliore combinazione per la sicurezza e sviluppo europei

Per un' espansione geoeconomica globale dell' Ue

La ricerca per la deterrenza senza cadere in un’economia di guerra

Verso una Ue globale, ma con prudenza

L’effetto stimolativo dell’interazione non bellicista militare-civile

Verso Ekuméne

Dalla glaciologia dati più precisi per gli ecoscenari


Per una metamoneta sostitutiva delle similmonete private e come strumento antidebito

Tre anni per compensare sul piano globale il gap di export verso gli Usa

Necessario e possibile aumentare il potere minerario italiano

Più attenzione alla strategia espansiva dell’Ue

Verso un ecoadattamento attiv

Un passo verso Ekumene in un Mediterraneo aperto

L’armonizzazione tra requisiti economici ed ambientali

Dopo il Pnrr servirà un programma nazionale di dedebitazione

Capire il problema dell’America e mantenere la convergenza euroamericana

L’Ue non perda l’opportunità del Mercosur

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