IL PUNTO
--
28/1/2023
La difesa della fiducia in un mondo metastabile
Serve uno studio comune tra attori della politica fiscale e di quella monetaria, salva l’indipendenza dei secondi, per scopi di coordinamento in caso di emergenze economiche. Il tema ha priorità nell’Eurozona e dovrebbe iniziare ad entrare nell’agende del G7. Durante la scrittura in comune del libro “Sovranità e fiducia” (Sperling, 2005) chi scrive ed il Prof. Paolo Savona individuarono una diversità tra “stabilità” e (produzione della) “fiducia”, trovando che la difesa della seconda fosse una priorità tale da interrompere temporaneamente la “stabilità” stessa se necessario. La critica, ai tempi, era rivolta all’idealismo monetario tedesco che considerava la fiducia un derivato della stabilità. Il successivo ricorso al pragmatismo monetario via quantitative easing da parte delle Banche centrali statunitense e dell’Eurozona, ed altre, fu compatibile con questa linea critica. Ma ci fu un eccesso. E per riportare il sistema a stabilità dopo una destabilizzazione di contingenza (nel bilancio delle Banche centrali e del debito pubblico) finalizzata alla difesa della fiducia, la politica monetaria sta rischiando un eccesso opposto. Inoltre, nella politica monetaria di disinflazione è osservabile un conflitto tra questa e quella fiscale, la seconda con la priorità di evitare impoverimenti. In sintesi, appare necessario un coordinamento tra governi e Banche centrali - va ripetuto il principio dell’indipendenza delle seconde – per la gestione delle emergenze sia deflazionistiche sia inflazionistiche: in caso d’emergenza i due attori dovrebbero armonizzare temporaneamente le rispettive politiche e i piani di re-stabilizzazione. Inoltre, va studiata con profondità tecnica la gestione di situazioni di “inflazione da offerta” generate da crisi conflittuali dove la politica monetaria può fare poco o peggiorare lo stress mentre i governi sono chiamati a fare di più sul piano della geopolitica.
Il prossimo futuro globale è metastabile, cioè caratterizzato da una probabilità significativa – pur non ancora prevalente – di sorprese negative da gestire con operazioni di difesa della fiducia. Chi scrive ritiene che il difensore primario della fiducia economica e finanziaria sia un prestatore di ultima istanza capace di attivare strumenti d’emergenza basati sulla cooperazione d’eccezione (temporanei) tra politica fiscale e monetaria. Il problema appare più grave nell’Eurozona senza un centro di politica fiscale e con situazioni molto differenziate tra Stati. Basterebbe una calibratura entro una “Contingency convergence platform” (Eu-Ccp) o una nuova missione della Bce? È oggetto di studio, ma bisogna iniziarlo. Poiché il riferimento è necessariamente globale, andrebbe ripreso il tema del coordinamento tra Stati del G7 per la gestione cooperativa delle emergenze. Un prestatore di ultima istanza unico via nuova metamoneta comune, il credit? Forse troppo fantasioso ora. Ma per la presidenza italiana porre il tema nell’agenda futura del G7 è realistico.
La forma economica del nuovo mondo bipolare
Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile
Dall’istruzione al potere cognitivo di massa
La guerra continua
Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà
La priorità di una dedebitazione parziale secca
Ecco la nuova economia della deterrenza
L’avvio dell’ecoadattamento realistico
La trasformazione dell’immigrazione in capitale
La priorità del nucleare di nuova generazione
Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti
Europa estroversa vs Ue introversa
La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa
La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione
Più G7 contro le crisi multiple
Verso un triumvirato che salverà l’Ue
Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente
La priorità dell’operazione patrimonio contro debito
Tardare il taglio dei tassi è un errore
Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione
La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia
La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza
La difesa della fiducia in un mondo metastabile
La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione
La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare
Verso una ristabilizzazione geopolitica globale
Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio
L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa
Più risparmio verso investimenti produttivi
Serve una scienza della dedebitazione
Il possibile scenario “Dedebiting EU”
Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue
Come adattarsi all’ecomutamento
Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui
L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta
Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile
Come ridurre il costo di eventi meteo estremi
Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue
L’Ue è importante oltre sé stessa
Un futuribile Song sostituivo dei Brics
I motivi per meno pessimismo e più ottimismo
Serve una nuova Bretton Woods (digitale)
Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia
Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue
La necessaria evoluzione dell’offerta turistica
Più capitale privato per la proiezione in Africa
Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento
La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica
Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria
L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana
Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza
Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività
Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane
L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito
Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica
Perché l'Ue deve diventare più estroversa
L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa
La svolta di Israele
Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico
Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico
(c) Carlo Pelanda