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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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19/1/2025

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

Sergio Mattarella ha correttamente annotato la tendenza di molte nazioni ad esercitare la politica di potenza, criticandola. Ma così ha certificato l’esistenza di un nuovo scenario competitivo/conflittuale a cui l’Italia dovrà adattarsi creando una nuova istituzione di difesa attiva della ricchezza nazionale. Quale?
Francesco Cossiga nel suo ultimo periodo al Quirinale mi chiese: guerra o pace future dopo la fine della Guerra fredda e conseguenti linee guida per il suo ruolo di capo della Forze Armate (c’era e c’è un’ambiguità costituzionale in materia) e del Consiglio supremo di difesa. Risposi che la probabilità prevalente era di un futuro conflitto con le potenze emergenti e che la missione sarebbe stata quella di mettere in sicurezza l’Italia con le giuste alleanze, dando priorità alla tutela del modello economico trainato dall’export, difficilmente modificabile. Due motivi: a) la perdita di scala ordinatrice mondiale della Pax Americana e b) la debellicizzazione delle democrazie. La combinazione dei due fattori generava uno spazio per nuovi nazionalismi aggressivi. Commentò pensoso: cioè il ritorno alla normalità storica sospesa dal monopolio statunitense della violenza. Aggiunse, però, che il potere americano non gli pareva in declino. Risposi: perché allora nel 1973 Henry Kissinger elaborò la dottrina, mai compiuta a causa dell’indisponibilità per ingaggi attivi da parte di Germania e Giappone nei colloqui riservati entro un informale Library Group, del passaggio dalla gestione unica statunitense della sicurezza economica e militare del pianeta ad una collettiva, con gli alleati? Aveva dati proiettivi che sia mostravano le conseguenze deindustrializzanti della strategia del Commercio internazionale asimmetrico – gli alleati potevano esportare di tutto in America senza obbligo di reciprocità per tenerli agganciati via incentivi - sia l’effetto destabilizzante delle troppe bare americane. Cossiga lasciò l’incarico prima che finissimo l’analisi, ma mi chiese di continuare la ricerca via gruppo di ricerca universitario euroamericano da me coordinato. A metà degli anni 90 chiesi al vice dell’ufficio scenari (Net Assessment) del Pentagono il possibile scenario futuro macro su cui l’ufficio stava lavorando. Rispose post-post-Cold War per indicare che tutto sarebbe stato possibile, ma fece una lista dei nuovi pericoli, testimone il generale italiano Giuseppe Cucchi. Mi permisi di aggiungerne uno: l’America si ribellerà al mondo da essa stessa creato indebolendo l’alleanza delle democrazie se questa non si darà una nuova struttura politica ed una missione geoeconomica di bilanciare il dare ed avere tra America ed alleati. Da lì iniziò il mio programma di ricerche, che oggi continua, riportato nei libri The Grand Alliance (2007) e Italia globale (2023), finalizzato a costruire una convergenza più profonda ed estesa tra le democrazie del G7 per contrastare il futuro disordine mondiale con una forza economica, finanziaria e militare prevalente. Oggi l’Italia? Dovrebbe contribuire ad una politica di potenza collettiva G7 + (Nova Pax) per sicurezza militare, economica e finanziaria. Il governo appare ben orientato in questa direzione, ma serve all’Italia una nuova istituzione con potere cognitivo globale: un Consiglio per la sicurezza nazionale, con raggio esteso ad economia e finanza.

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

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