ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

IL PUNTO

--

22/12/2024

Italia globale, missione possibile

L’Italia, come la Germania, non riuscirebbe a cambiare il modello economico trainato dall’export nemmeno aumentando il volume di scambi entro un’Ue – pur utile – riformata per far crescere di più le sue nazioni. Pertanto l’economia italiana deve estendere il proprio raggio commerciale sul piano globale con un livello di priorità maggiore di quello percepito per ridurre il rischio di sovracapacità e declino prospettici nonché decompetitività. In questi giorni il ministero degli Esteri, che ha incorporato la funzione del Commercio estero, sta valutando con consapevolezza questa missione, qui una mia opinione di strategia.
Nel 1993, quando fui consigliere per gli scenari strategici di Beniamino Andreatta, ai tempi ministro degli Esteri nel governo Ciampi, proposi una strategia del doppio binario contrapposta a quella di dipendenza esclusiva dall’azione commerciale dell’Ue che si stava delineando come requisito per la strutturazione del mercato unico europeo. Cioè utilizzare l’Ue come moltiplicatore di forza, ma anche altre alleanze nonché partenariati strategici selettivi bilaterali. Il motivo era che prevedevo una concorrenza intraeuropea con Germania, Francia ed altri dove l’Italia era svantaggiata. Ora Roma appare meno svantaggiata sul piano Ue, ma il problema resta. E la soluzione macro-strategica secondo me è la seguente: Italia più influente nell’Ue per renderla più estroversa grazie ad un aumento della rilevanza internazionale dell’Italia stessa attraverso azioni globali d’avanguardia. Esempi: il piano Mattei verso l’Africa che diventa un progetto nazionale sia trainante per tutta l’Ue sia concordato con gli Stati Uniti; una posizione più attiva nel progetto Imec di connessione tra Indo-Pacifico e Mediterraneo via penisola arabica ed Israele che già include europei, americani, arabi sunniti ed India; ecc. Poi partenariati strategici selettivi solo nazionali come quello con Giappone e Regno Unito per il caccia di sesta generazione Gcap, combinati con programmi militari europei multilaterali per dare forza nazionale ai secondi ed al primo. Semplificando, Roma dovrebbe spingere l’Ue a fare più trattati economici esterni, come quello in avvio con il Mercosur, verso Pacifico ed Africa, anticipandoli con partenariati binazionali nonché siglando questi in autonomia nazionale tenendo come costante la convergenza con gli Stati Uniti. In sintesi: una doppia lealtà verso America ed Europa che diventi unica in relazione all’alleanza G7. Non facile? Certo, ma non impossibile: il vettore di politica estera italiana ha già questa direzione. Per tale strategia geoeconomica di una potenza geopolitica medio-piccola servirebbero alcune rifiniture: a) accordo bilaterale con la Germania per minimizzare la concorrenza globale e aumentare la collaborazione; b) accordo militare speciale tra Italia e Stati Uniti; c) armonizzazione tra politica industriale interna e politica estera italiane. Dettagli nel mio libro “Italia globale” (Rubbettino, 2023).

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

Italia globale, missione possibile

(c) Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
Privacy policies
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi