In Italia ci sono migliaia di piccole aziende, tra i 5 ed i 20 milioni di ricavi, dotate di tecnologia e know how esclusivi che stanno soffrendo, molte con un destino di chiusura, perché o non riescono ad ottenere sufficiente credito o perché la famiglia proprietaria ha problemi nel rinnovare la governance oppure non sono ben managerializzate. Questo è il più grande giacimento al mondo, nelle contingenze, di potenziali re-start-up per fondi di investimento. Ma osservo che tale opportunità non è ancora colta dagli attori finanziari nella scala che sarebbe possibile. Quale opportunità, esattamente? Un numero crescente delle proprietà famigliari di tali aziende, tipicamente ostili a perdere il controllo, mostra la disponibilità a cederlo con forte sconto. Nei bilanci di queste imprese non emerge il valore del know how per la prassi di non capitalizzare (capex), ma di mettere a costo (opex), gli investimenti in ricerca e sviluppo: c’è, mediamente, un enorme valore immateriale ora nascosto che è possibile far emergere sia finanziarizzandolo (cartolarizzazione del know how ed uso delle obbligazioni derivate come collaterale per linee di credito) sia patrimonializzandolo, pur la seconda soluzione penalizzata dal fisco. La maggior parte di queste aziende, pur sofferenti, sono ancora vive e da tempo sul mercato con risultati rilevanti non troppo remoti nel tempo. I dati mostrano che molte sono in difficoltà più per problemi di accesso al credito ed alle garanzie finanziarie verso clienti che non per perdita della capacità di stare sul mercato. Inoltre, da alcune esperienze di investimenti recenti si osserva che in questo tipo di aziende spesso è sufficiente inserire manager e schemi organizzativi adeguati per rimetterle a posto. Trovo sorprendente che in questo periodo ci siano tanti nuovi fondi in raccolta di capitale per investimenti in start-up e, mi sembra, nessuno o pochissimi fondi di venture capital/turn around per investimenti in re-start-up. Una re-start-up, se con buona tecnologia, ha il vantaggio di essere già sul mercato e di poter produrre innovazioni competitive da una piattaforma consolidata. Una start-up presenta tipicamente il rischio di tempi lunghi per andare sul mercato e quello di riuscirci. Non voglio mettere in alternativa start-up e re-start-up, ma segnalo che la scarsità di investitori sulle seconde, in una contingenza di mercato, unica al mondo, che le rende opportunità evidenti, non è normale in un sistema capitalistico tipicamente caratterizzato dalla saturazione rapida delle opportunità stesse. Tale anomalia va approfondita.