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Carlo Pelanda: 2024-10-31Milano Finanza e Italia Oggi

2024-10-31

31/10/2024

L’Italia deve accelerare sul (micro)nucleare

Mesi fa ho chiesto al mio gruppo di ricerca euroamericano un’analisi degli scenari futuri di fabbisogno energetico e suoi costi nell’area G7 selezionando le stime di lungo termine, definito in un orizzonte di 15 anni perché per tale temporalità è tipicamente possibile individuare indizi già nel presente e quindi iniziare a fare calcoli finanziari in un’ottica probabilistica. Il motivo è che volevo essere attrezzato per dare un contributo di scenaristica alla consultazione utile a trasformare la bozza (Libro verde) sulla politica industriale italiana in Libro bianco, a cura del Mimit, precursore cognitivo (ad inizio 2025) per decisioni politiche programmatiche con riferimento temporale il 2030. Martedì 29 ottobre tale consultazione - dedicata ai costi dell’energia e solo indirettamente alla politica energetica - è stata avviata con attori primari del settore energetico, organizzata molto bene dal Cnel entro l’accordo inter-istituzionale con il Mimit stesso per questa fase preparatoria. Il contenuto sarà oggetto di una sintesi pubblica.

Tornando agli scenari lunghi, i miei ricercatori hanno rilevato un consenso prevalente nel G7 sull’idea che il fabbisogno di energia elettrica nel 2040, nell’area indicata, sarà il doppio di quello attuale, per diversi motivi già individuabili. Un esempio di questi è l’aumento enorme della domanda di energia dai nuovi centri di calcolo in grado di gestire operazioni con l’AI. Per inciso, pochi giorni fa il Texas ha imposto ai costruttori di nuovi super-centri di calcolo di dotarsi di una centrale di energia propria, autonoma, per ottenere il permesso.  Ma i miei ricercatori hanno anche rilevato che negli scenari analizzati non c’era o era considerata troppo vagamente la possibile domanda di energia elettrica per l’adattamento al cambiamento climatico mentre la scenaristica del mio gruppo ipotizza una domanda elevata specifica in prospettiva. Per cosa? Per esempio, aumento della domanda di energia per microclimatizzazione diffusa in riferimento al possibile aumento delle temperature, consumi energetici ora non esistenti per desalinizzatori, ecc. In sintesi, i miei ricercatori stimano non solo un raddoppio della domanda di energia, ma una triplicazione. Questa ipotesi ha portato alla rifinitura della matrice delle fonti energetiche: resta prioritario accelerare le minicentrali nucleari a sicurezza intrinseca, ma c’è bisogno di tutte le possibili fonti anche se intermittenti o solo localmente efficienti. La decarbonizzazione? Troppo lenta e solo europea (ascoltare Davide Tabarelli di Nomisma sul punto): non inciderà sul cambiamento climatico globale. Ma ridurre la dipendenza dai combustibili fossili è comunque una priorità geopolitica, anche se non per l’America. Quindi l’Ue e l’Italia dovranno accelerare il nucleare, ma anche tutto il resto, selezionando il costo minore. Problema enorme per l’Italia che ha costi doppi dei concorrenti. C’è possibilità di risolverlo, ma serve una capacità innovativa discontinua.     

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