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Carlo Pelanda: 2023-4-16La Verità

2023-4-16

16/4/2023

La cibernetica tutoriale come distributore di massa del potere cognitivo

Irrompe un salto di qualità dell’Intelligenza Artificiale. Il tema generale riguarda il governo della rivoluzione tecnologica. Il criterio promosso da chi scrive, dalla fine degli Anni 90, è quello di incanalare tale rivoluzione entro argini che non la facciano esondare senza controllo, ma anche che ne impediscano l’inaridimento. Il tema particolare della “cibernetica tutoriale” sarà certamente un terreno di sperimentazione per questa formula di governo della tecnologia.  

Nel libro “Futurizzazione” del 2003 (Sperling) chi scrive invocò ed anticipò l’avvento della “cibernetica tutoriale” intesa come seconda mente ausiliaria che aiutasse il cervello di un individuo sia ad accedere istantaneamente a tutto il materiale informativo residente in piattaforme elettroniche – semplificando, su Internet - sia a selezionarlo in base ai propri scopi. I nuovi sistemi di IA come ChatGpt, Bard ed altri emersi recentemente o in fase di sviluppo fanno ipotizzare che siamo a circa 5 anni dalla possibilità di creare un robot individualizzabile che svolga tale servizio di cibernetica tutoriale. Negli Anni 80, giovane ricercatore, chi scrive volle interagire con l’Istituto internazionale di analisi dei sistemi (Vienna) che stava elaborando uno scenario di evoluzione della connettività nell’ambito dello sviluppo rapidissimo dei computer e delle connessioni che prefiguravano la creazione di una superficie elettronica nel pianeta. Da quell’esperienza lo scrivente abbozzò un’ipotesi condivisa con i ricercatori viennesi: l’ingegneria delle reti si sarebbe sviluppata prima di quella dei contenuti, ma quando la prima avesse raggiunto una diffusività sufficiente, la seconda avrebbe compiuto un salto discontinuo. Chi scrive – con mestiere di scenaristica previsiva - diede un nome all’epoca futura: l’età della “cibernazione”. Nell’occasione, diede un piccolo contributo alla Teoria dei sistemi, elaborando un modello di “sistema chiudente”: si apre in base ad una istruzione tematica, raccoglie un ampio materiale e poi si chiude organizzando con supersintesi (guidata da un “criterio ordinatore”) un testo o equivalente adattato ad un utente. Dopo 40 anni vedere ChatGpt che fa un lavoro simile – in realtà ben più sofisticato perché caricato di capacità di autoapprendimento e di interattività adattiva - è un’emozione, ma anche la conferma di una linea di ricerca tecnologica ormai consolidata. Anche un lettore non specialista di settore può toccare con mano tale consolidamento proiettivo: da più di un decennio chi ha uno smartphone ha preso l’abitudine di andare a vedere subito su Internet un qualcosa che emerge in una discussione tra amici; l’acquisto di assistenti robotizzati che cercano canali televisivi o una strada sul navigatore via istruzione voce è sempre più frequente così come l’offerta da parte delle aziende sempre più evoluta, ecc. Questi sono precursori di “cibernetica tutoriale” che hanno convinto i produttori di IA ad investire moltissimo per fare il grande salto. E’ iniziato.

Chi scrive invocò lo sviluppo della cibernetica tutoriale in parallelo alla ricerca finalizzata alla riparazione del ciclo decrescente della ricchezza diffusa nelle democrazie (Lo Stato della crescita Sperling, 1999; La riparazione del capitalismo democratico, Rubbettino, 2021). La base analitica riguardava la rivoluzione democratica come processo di trasferimento del potere dai pochi ai molti: prima quello politico, poi quello economico avviati nei secoli precedenti. Ma è stato finora insufficiente il trasferimento del potere cognitivo ai molti. E questo è una (con)causa fondamentale di mancato rinnovo del capitalismo di massa perché la conoscenza è tra i principali fattori di discriminazione tra ricchi e poveri. Pertanto a chi scrive sembrò ovvio proporre un trasferimento vero e sufficiente del potere cognitivo. Ma come? Un docente umano per ogni discente? Impossibile. Ed ecco la cibernetica tutoriale, finalmente possibile sul piano tecnologico: una seconda mente ausiliaria che ti aiuta a riparare un rubinetto come ad accedere ad una lingua o alla descrizione della ricerca sulla fusione nucleare, più pragmaticamente ad addestrati per un nuovo lavoro, nel corso dell’apprendimento scolastico, universitario e poi per tutta le vita. Sarebbe un beneficio? Lo sarebbe, per tutti. Ma sarebbe anche un danno per tanti? L’impatto selettivo di ogni salto tecnologico è potenzialmente enorme. Ma per chi non si adatta alla novità. Alcuni devono cambiare mestiere, per esempio i tecnici riparatori delle macchine da scrivere elettriche quando emersero i computer con software di scrittura. Ma questi avrebbero potuto diventare riparatori di computer se avessero avuto una funzione tutoriale che facilitasse il compito. Tale piccolo pensiero indica la grande strategia di controllo della rivoluzione tecnologica sul piano dell’effetto disintermediante: ri-formare le persone caricandole di competenze adattive. Sul piano della privacy? Capire e limitare le violazioni. Sul piano dei contenuti eventualmente distorti intenzionalmente o meno? La ricerca è in corso, ma è pensabile un cibertutore con programma di controllo “veritista” diverso dal robot di quella o altra azienda. Con questo chi scrive considera governabili i possibili effetti negativi dell’età della cibernazione affinché siano prevalenti quelli positivi. Pertanto possiamo immaginare un “welfare di investimento” dove grazie alla tecnologia possiamo diffondere più conoscenza a più individui, trasformandoli da deboli in forti grazie da una ricarica continua di potere cognitivo: per rilanciare il capitalismo di massa è necessaria una rivoluzione conoscitiva altrettanto di massa.

(c) 2023 Carlo Pelanda
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