La crescente quantità di finanziamenti statali nel mondo per la produzione di “idrogeno verde” – cioè da eolico, solare, idrico e biomasse – fa ipotizzare che nel 2023 inizierà “l’età dell’idrogeno”. Ma per l’ingaggio del capitale privato servirà una metrica di efficienza precisa. Chi scrive ritiene più interessante la produzione di idrogeno verde da biomasse anche per l’opportunità di trasformare i rifiuti organici sia urbani sia agricoli in fonti di energia. Per capirne la metrica ha visitato un’azienda veronese che è leader in questo settore e che sta già installando impianti in Europa. La tipologia analizzata da chi scrive riguarda la seguente tecnologia: digestore anaerobico dove vengono immessi rifiuti organici che fermentano producendo biogas; questo poi può essere metanizzato oppure immesso in una macchina che produce idrogeno filtrando il biogas stesso con membrane al platino che fanno passare solo l’idrogeno. Metrica: anni fa l’efficienza del processo era del 40%, ma ora è del 70%. Lo scrivente è rimasto impressionato perché tale risultato smentisce la letteratura che criticava l’efficienza dell’idrogeno. Come è stato raggiunto? Via ricerca precompetitiva finanziata dall’Ue da 15 anni più un colpo di genio italiano. A questo livello del processo l’efficienza c’è. Chi scrive ha poi cercato un altro livello di efficienza a livello di digestori: lo ha trovato (potenzialmente) in un recente brevetto (italiano) che elimina nel digestore stesso i batteri che si oppongono alla gasificazione, così aumentandola anche in caso di immissione di materiali “ipogasiferi” grazie all’incremento di batteri gasiferi. Non ci sono ancora metriche e macchinismo, ma stanno per arrivare e appaiono promettenti. Altre efficienze? L’idrogeno può essere trasformato in ammoniaca per produrre fertilizzanti, può essere immagazzinato per rilasciare energia. Utilità? I grandi mezzi su ruote, e probabilmente i furgoni, difficilmente potranno essere alimentati con efficienza da batterie e la tecnologia si sta orientando a muoverli con “fuel cell”, che spingono un motore elettrico, alimentate da idrogeno, con stime di percorrenza oltre i 1.500 km prima di una ricarica. Pressione attuativa in Italia? L’Austria sta per restringere molto il transito dei Tir a gasolio e ci sarà bisogno di distributori di idrogeno lungo l’asse Monaco – Modena che spinge la produzione viciniore di idrogeno verde stesso. Con elettrolisi da solare e idroelettrico ed eolico o da biomasse? Un mix, ma dove gli oltre 150 biodigestori agricoli già esistenti nell’area lungo l’asse citato appaiono il potenziale maggiore ancora non sfruttato, oltre ad aggiunte “idrogeniche” agli impianti urbani di rifiuti. La metrica puntuativa e sistemica dell’efficienza è promettente e consiglia alla politica di facilitare le applicazioni.