Aggiornamento del programma di ricerca “De-globalizzazione conflittuale e ri-globalizzazione selettiva”. Chi scrive lo ha avviato nel 1993, come progetto Nova Pax, in posizione contrarian all’ottimismo globalista del tempo e poi sempre più strutturato man mano che i dati di realtà alzavano la probabilità di una frammentazione del mercato globale, della riduzione dell’ingaggio mondiale degli Stati Uniti per sua insostenibilità, con conseguente indebolimento della Pax Americana, e della sfida all’area del capitalismo democratico da parte di quello autoritario. L’ipotesi, fin dall’inizio, è stata quella di costruire un complesso democratico mondiale capace di organizzare un’area di mercato ad integrazione crescente ed un sistema sia finanziario sia militare che fosse più grande dei competitori e quindi da loro non sfidabile. Lo scopo di tale architettura era ed è, sul piano macro, dare una base forte alla tutela della fiducia economica e finanziaria per ottenere l’effetto di estrazione della ricchezza dal futuro e, sul piano micro, contrastare l’impoverimento visibile in ogni nazione democratica rispristinando in ciascuna di esse la speranza del capitalismo di massa grazie all’integrazione con tutte le altre. Ora, la risposta compatta delle democrazie organizzate nel G7, Ue e Nato contro l’aggressività russa esplicita e quella strisciante cinese potrà evolvere verso un primo passo di consolidamento del complesso democratico internazionale?
Il passo principale dovrebbe essere la sigla di un trattato di integrazione economica crescente tra Usa ed Ue poi seguito dall’armonizzazione dei rispettivi trattati di libero scambio con altre nazioni entro un accordo omogeneo coordinato da un G7 + esteso ad altre nazioni. Ma Usa ed Ue non sono pronti a questo passo per reciproci protezionismi e per la strategia statunitense di tenere separate le loro alleanze nel Pacifico e nell’Atlantico per non farsi condizionare troppo dagli alleati. Tuttavia, le collaborazioni più strette attivate di recente per evitare shock energetici ed accendere sanzioni indicano un processo di convergenza fisiologica in atto sia entro la Ue sia tra questa e Usa. Pertanto il passo in più fattibile è piccolo, ma sostanziale: consolidare queste convergenze selettive, lasciandole evolvere con metodo funzionalista e strutturando con più profondità il G7 + come garante di ultima istanza. In conclusione, una pur piccola conferma della tendenza alla compattazione del complesso democratico mondiale avrà effetti forti sulla fiducia economica nelle democrazie e sulla loro capacità dissuasiva.