Per missione di ricerca sia universitaria sia professionale (strategist) chi scrive sta cercando di scenarizzare le condizioni che possano rendere l'Italia una safe zone per gli investimenti. Per inciso, il metodo di analisi è quello della scuola italiana di geopolitica economica, codificata da Paolo Savona e Carlo Jean, di cui lo scrivente è stato allievo e coautore.
Uno dei paradigmi (tecnici) è che esiste una relazione tra sovranità e ricchezza. Ma l'Italia, per scala, non può essere del debito pubblico. Inoltre, dal 2010 circa, le alleanze dell'Italia, Ue e Nato, hanno perso parzialmente il loro effetto di re-assicurazione, per esempio il caso libico e la recessione indotta dal rigorismo dell'Ue. Il cambiamento in senso contributivo dell'Ue e della Bce in occasione della pandemia ha attutito il problema di una collocazione scomoda entro l'alleanza europea, ma la condizionalità dei contributi e la pienamente sovrana e quindi deve cercare moltiplicatori di influenza, sicurezza e ricchezza entro alleanze che implicano un certo grado di cessione della sovranità, ma nel requisito di mantenimento di attrattività/competitività economica, cioè di tutela della ricchezza nazionale. Tale requisito non è rispettato a causa del volume temporaneità del sollievo lo faranno tornare. Ne è indizio il fatto che a ogni rischio che si accende nel mondo corrisponde un voto di minore affidabilità dell'Italia da parte del mercato. In sintesi, l'Italia è lontana dallo status di safe zone e la prossima conduzione della repubblica dovrà risolvere il problema.
Soluzioni. Il governo Draghi ha tentato di rendere l'Italia più influente nell'Ue inserendola in un triangolo con Francia e Germania, privilegiando la convergenza con la prima in cambio della speranza di attutire la pressione rigorista delle norme Ue.
Forse in questa mossa c'è stato anche l'intento di mostrare più rilevanza dell'Italia nell'Ue per incentivare l'America a sostenerla nella veste di alleato leale entro un'Ue con tendenze divergenti. Nel 2021 il governo ha tentato di migliorare la posizione nelle sue due alleanze, non avendone altre alternative. I futuri governi italiani non potranno scostarsi da tale linea, ma solo questa non potrà produrre lo status di safe zone. Pertanto dovranno fare quello che per decenni è stato rinviato: un'azione di riordinamento sovrano e non più per vincolo esterno, possibile solo con l'elezione diretta del potere esecutivo. Ai partiti non piacerà, ma vorranno/potranno questi tenere l'Italia debole e in perdita di ricchezza per mantenere il loro dissipativo potere di mediazione?