Esofin. Il “manifesto di Matoshimos” (Portogallo, 19 novembre) segnala che l’Ue vuole accelerare
sul serio l’uso dello spazio extraterrestre (orbitale e oltre) e la recente decisione del governo italiano di istituire il 16 dicembre la Giornata nazionale dello spazio che l’Italia intende esserci. Il sistema europeo prevede contributi nazionali proporzionali al Pil e un ritorno commisurato alle industrie nazionali stesse. Ma prevede anche programmi facoltativi svolti solo da alcune nazioni dove il calcolo del ritorno è meno vincolato. Per inciso, ciò rende più chiara la pressione della Francia sull’Italia per includerne il notevole potenziale settoriale nell’ambito del programma di convergenza scritto nel Trattato del Quirinale e nell’accordo laterale eso-specifico. Su questo il governo e il complesso industriale spaziale italiano dovranno fare molta attenzione in sede attuativa per rendere le relazioni con la Francia equilibrate, cioè evitare che nei bilanciamenti Parigi getti una “spada di Brennò”. Ma senza litigare troppo perché la Francia punta ad un accesso spaziale militare dove l’innovazione tecnologica è massima e l’Italia ha un grande potenziale d’innovazione. Da un lato, dovrà stare attenta a tutelare la complementarietà con i programmi Nato e la partecipazione a quelli Nasa, ma probabilmente anche la Francia vorrà una certa convergenza con questi. Dall’altro, trattare con l’America e il suo complesso industriale implica mostrare forza competitiva. Pertanto l’esoscenario è promettente: la competizione con Cina e Russia nell’intero sistema solare combinata con le necessità di controllo dall’orbita dell’ambiente terrestre e della gestione di prevenzione e gestione di future ecocatastrofi potrà concentrare molta spesa pubblica europea su esoinnovazioni: il consenso per l’ambiente trainerà gli sviluppi militari, considerando che quasi tutto ciò che è spazio è duale.
Soldi? Chi scrive ha rilevato che la concentrazione di spesa in programmi militari durante la Guerra fredda ha poi generato un enorme indotto tech che è diventato traino per l’economia generale. Non solo: il maggiore indotto è venuto dai programmo spaziali, dai cibi alla medicina, dai computer alla robotica. Tempi? La ricaduta tende ad essere lunga, ma l’America la sta accorciando con agenzie che investono in industrializzazioni civili poi utili per quelle militari, per esempio la Darpa. Ciò suggerisce di creare l’equivalente nell’Ue. Se ci sarà, allora i fondi di venture capital e le Venture Spac potranno contare su un “anchor partner” molto solido. C’è odore di eso4.0.