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Carlo Pelanda: 2021-10-29Milano Finanza e Italia Oggi

2021-10-29

29/10/2021

I rischi del trattato con la Francia

Stanno filtrando le bozze del Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata tra Francia e Italia, noto come Trattato del Quirinale. Il progetto è di stabilizzarne il testo entro fine ottobre per siglarlo a novembre, come annunciato da Sergio Mattarella in una recente visita a Parigi. Ma la lettura delle bozze suscita la domanda di quanto sia utile e saggio per l'Italia firmare tale trattato pur non ancora fissati i dettagli.
Tre considerazioni. Il formato del trattato è sistemico e non solo di cooperazioni selettive. Se si volesse spingere un'euro-convergenza armonica, non dovrebbero esserci accordi bilaterali di questo tipo nell'Ue perché stimolerebbero coalizioni di altre nazioni contro conduzioni gerarchiche, frammentandola. Infatti la Germania, di fatto, ha de-enfatizzato l'accordo di Aquisgrana con la Francia, aggiornamento del trattato diarchico dell'Eliseo (1963). Se, invece, si vuole continuare con un modello di comando verticale, allora all'Italia converrebbe un accordo triplice con Francia e Germania per evitare problemi con la stessa, anche valutando le maggiori co-interessenze industriali tra Roma e Berlino.

Seconda considerazione: l'Italia ha bisogno di alleanze per moltiplicare la sua piccola forza nazionale sia con l'Ue sia con l'America e la Nato. Nelle bozze, la Francia ha chiesto all'Italia di promuovere l'autonomia strategica dell'Ue, di fatto guidata da Parigi come si coglie nei capitoli dedicati all'industria militare-tecnologica e agli ingaggi comuni: non solo ascarizzazione, ma rischio di divergenza atlantica.
Terza considerazone: in materia di relazioni finanziarie e industriali è osservabile che nel gioco di proposte e controproposte tra le parti, quella francese mostra di sapere molto bene cosa vuole mentre quella italiana no, creando una situazione di asimmetria negoziale dove l'Italia sembra predisporre un trasferimento di ricchezza nazionale alla Francia.

Chi scrive spera che Roma stia facendo una finta tattica per attutire la pesante pressione di Emmanuel Macron che ha bisogno di catturarla per:

(a) conquistare gli asset economici e industriali dell'Italia e così ottenere il sostegno del potere economico francese, banche in particolare:

(b) ottenere la sudditanza dell'Italia per bilanciare la potenza tedesca nell'Ue e per avere più forza negoziale con l'America:

(c) e rafforzarsi in vista delle elezioni di inizio 2022.

Ma l'influenza francese è molto forte e Roma è ricattabile su più fronti. Pertanto chi scrive ritiene saggio mettere in trasparenza il trattato e stimolare più attenzioni da parte sia della politica sia degli attori di mercato.

(c) 2021 Carlo Pelanda
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