Nel mese di agosto le principali economie del globo, finora proiettate verso la saturazione del loro potenziale di crescita, stanno mostrando un rallentamento. Per esempio, l’Italia ha, secondo le stime di chi scrive, un potenziale di Pil 2021 attorno al 7%, ma ora, dato anticipato dal lieve calo della produzione industriale in luglio, ha preso una tendenza tra lo 5,1 e il 5,5%. Globalmente e in media, la differenza tra Pil potenziale teorico e l’andamento corrente appare essere tra 0,5 e l’1,5%. I motivi sono: scarsità e/o prezzi troppo alti di materia prime o componenti industriali, inflazione e allarme epidemiologico. Il punto: verso fine settembre si saprà o si potrà stimare meglio se i fenomeni del rincaro/scarsità, dell’inflazione e dell’allarme epidemiologico saranno di breve termine ed in esaurimento oppure prolungati. Un dato o l’altro avranno un impatto particolarmente intenso sulla fiducia: percezioni deludenti o ottimistiche avranno un effetto moltiplicato. In sintesi, lo scenario estivo mostra in quello autunnale una possibile biforcazione: o boom o implosione, in particolare nell’area americana ed europea che ora sono il motore dell’economia globale. Per inciso, la Cina è già in difficoltà da inizio anno per problemi specifici interni (debito, sovracapacità, interventi statali restrittivi, ecc.). Infatti il mercato sta entrando in una fase di attesa.
Ci sono motivi o dati di nowcasting nei settori dove tale tecnica è possibile che permettono una scommessa basata su probabilità prevalenti? Non ancora. Alcuni analisti stimano che il problema della scarsità/rincaro sarà in via di soluzione verso fine anno. Ma altri ne prevedono una coda più lunga e comunque un’inerzia dei prezzi elevati, anche se non più vicini al picco del primo semestre. Sull’inflazione, in generale, c’è nebbia. Le Banche centrali tentano di rassicurare che sarà un fenomeno di breve termine. Ma molti attori del mercato finanziario vedono in questa rassicurazione più la volontà di tenere basso il costo del denaro-debito in modi artificiali per permettere agli Stati di continuare a fare o mantenere debito stesso in quantità massive a basso costo. Paradossalmente, se vi fosse una mezza implosione della ripresa in autunno, l’equilibrio finanziario sarebbe aiutato da un raffreddamento dell’inflazione per motivi di crisi. Il rischio epidemiologico sarà ridotto dal numero delle vaccinazioni, ma resterà latente. Che posizione prendere nei prossimi due mesi di ambiguità dello scenario? L’attendismo è razionale, ma questa incertezza è una grande opportunità speculativa: volatilità.