L’evento che potrebbe veramente cambiare il mondo ed avere un impatto economico-finanziario rilevante non è tanto la presa del territorio afgano da parte dai talebani, probabilmente temporaneo o contrastabile o comunque condizionabile, quanto la caduta della fiducia al riguardo della conduzione statunitense dell’alleanza tra democrazie con l’esito di frammentazione dell’alleanza stessa. La gestione Biden, infatti, è stata disastrosa sia sul piano operativo sia su quello comunicativo, con la conseguenza di far percepire agli alleati, appunto, che non ci si può fidare dell’America. Pertanto ora è molto probabile che l’amministrazione Biden cerchi di ricostruire tale fiducia - per inciso, come tentò Trump nell’ultimo anno della sua amministrazione americanista sotto la spinta di Mike Pompeo - e che nel frattempo gli alleati collaborino affinché ciò avvenga perché non possono permettersi l’abbandono da parte di un’America rinchiusa in sé stessa.
Il primo passo di riparazione da parte dell’America sarà un presidio abbastanza prolungato dell’esodo degli afgani anti-talebani allo scopo di poter dimostrare che l’America non è “abbandonista”. Sono in corso analisi per capire le quantità capaci di generare tale percezione. Al momento le stime vanno dai 60mila ai 110mila via ponte aereo. L’Ue collaborerà. Ma 20 anni di occupazione Nato dell’Afganistan hanno creato almeno 4 milioni di giovani con abitudini occidentali e bersaglio diretto della repressione da parte dei talebani quando percepiranno di poter smettere la finzione moderata ora esercitata. Probabilmente sarà attivata una dissuasione fortissima con minaccia dell’arma aerea e di targeting individualizzato. Per inciso, l’attuale leader apparente dei talebani fu liberato su pressione statunitense dalla prigionia in Pakistan nel 2018, e reclutato, per mediare accordi con l’ala istruita dei talebani stessi. Ma c’è un’ala non istruita, che protegge gli insediamenti di al Qaeda in 15 province afgane, finora rimasta tranquilla perché le è stato detto che è solo una “tregua” dopo la quale la jihad riprenderà. Prima o poi ciò potrebbe portare ad una guerra interna tra talebani, anche motivo per il non riconoscimento internazionale dell’emirato nonché di molta prudenza da parte di Cina e Russia negli ingaggi nell’area.Ciò favorirà i dialoghi in sede G20 come fatto filtrare da Draghi. Ma l’America a conduzione Biden è consapevole di dover fare qualcosa di straordinario per riprendere la leadership dell’alleanza delle democrazie. Ancora non si sa cosa, ma è tranquillizzante annotare che tale pensiero è stato avviato.