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Carlo Pelanda: 2021-7-9Milano Finanza e Italia Oggi

2021-7-9

9/7/2021

L’ipotesi di trasformare la CO2 da problema in risorsa

L’analisi delle condizioni poste negli ecoscenari per ottenere la limitazione del riscaldamento climatico ne mostra un’elevata probabilità di non applicabilità. Cioè, i tempi prevedibili sul piano realistico per ridurre i gas serra potrebbero essere più lunghi di quelli necessari per ottenere una limitazione del riscaldamento del pianeta. Il tema riguarda l’eco-produttività degli investimenti. Per esempio, la sostituzione del ciclo del petrolio-gas, sul piano globale, difficilmente potrà avvenire entro il 2050 a livelli significativi. La dipendenza dal carbone della Cina potrà essere resa minima solo nel 2060-70. Un abbattimento accelerato delle emissioni di CO2 sarebbe possibile via aumento delle centrali ad energia nucleare. Ma non c’è consenso. Questo va a forme di energia alternativa che sono di sviluppo e diffusione più lenti e quindi destinati a coprire il fabbisogno in tempi lunghi. E’ pertanto razionale insistere solo sulla de-carbonizzazione che elimina il petrolio o aprire un ventaglio di nuove alternative? Serve un’alternativa più efficace e produttiva.

Quella principale è aumentare gli investimenti su sistemi che eliminano l’anidride carbonica presente in atmosfera per gestire il ritardo o la difficoltà di eliminarla alla fonte, per esempio la massa di respiro umano e di emissioni bovine. Esperimenti di imprigionamento del gas sottoterra (milioni di tonnellate) sono in atto in Islanda. Ma è molto promettente una tecnologia che crea fotosintesi via foglie artificiali in un processo che alla fine elimina il CO2. Ancor più promettente è l’idea di trasformare l’anidride carbonica in carbonio allo stato solido in materia prima per costruire manufatti e strutture. Tale soluzione sarebbe una miniera che prende il materiale dall’aria, poi lo lavora o con nanotecnologie o via stampanti 3D o chimica speciale che poi lo rende più solido di un metallo nonché super flessibile con memoria di forma, ecc. Il punto: combinare una rivoluzione dei materiali con la priorità della de-carbonizzazione per far diventare la CO2 una risorsa invece che un problema. Chi scrive segnala l’opportunità ai fondi di venture capital. Quelli italiani sono piccolini, ma la scienza italiana è evoluta: tentare delle start up in materia di estrazione di CO2 e/o di manipolazione del carbonio potrebbe portare a creare svariati “unicorni”. Ipotesi iniziali di mercato: usare prodotti carbonici potrebbe essere meno costoso dell’impiego dei metalli, con un profitto aggiuntivo nello smaltimento via riciclo. La materia prima, poi, resterà sempre abbondante perché nell’aria e non in terra. 

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