L’agenda del summit bilaterale tra Stati Uniti e Russia è stata già molto strutturata alcune settimane prima dell’incontro tra Biden e Putin a Ginevra il 16 giugno ed è stata confermata e rifinita dai massimi esponenti di politica estera delle due nazioni, Tony Blinken e Sergej Lavrov, nel loro recente dialogo in Islanda. Il primo effetto è di “non divergenza”, o di “pre-convergenza”: l’Amministrazione Biden ha sia sospeso la minaccia di sanzioni contro le aziende tedesche che partecipano alla costruzione del gasdotto Stream 2 sia, di fatto, espresso la non interferenza con l’opera. La Germania deve aver promesso riservatamente a Blinken contropartite di grande valore geopolitico per ottenere tale risultato. Ma anche la Russia deve averlo fatto. Quali? I contenuti degli accordi sono a riservatezza ben protetta e pertanto bisogna intuirli dalle dichiarazioni aperte. L’Amministrazione Biden si aspetta e punta ad ottenere una relazione di “prevedibilità” e “stabilità” con la Russia. L’uso del termine “prevedibilità” in diplomazia è raro: quale delle due parti ha voluto enfatizzarlo? Chi scrive pensa lo abbia voluto la Russia e che ciò implichi una consultazione permanente, considerando che Vladimir Putin persegue come priorità dal 2001, e mai ottenuto, il riconoscimento di potenza “quasi” alla pari da parte degli Stati Uniti. Il termine “stabilità” implica il congelamento delle situazioni di conflitto nonché nuovi trattati sulle armi nucleari a medio e lungo raggio e dintorni dove ambedue hanno interesse a coinvolgere la Cina. Tuttavia c’è un punto che è di interesse dell’Ue: cosa significa “stabilità-congelamento” sul fronte dell’Europa orientale?
L’inquietudine della Francia fa sospettare che gli europei non siano stati pienamente informati sull’accordo amero-russo. Alcuni analisti ritengono che ci sarà ampio spazio sia nel vertice G7 a Londra sia in quello Nato a Bruxelles, prima dell’incontro di Ginevra, per concordare una posizione euroamericana. Vero, se nell’accordo fosse stata lasciata qualche zona tratteggiata. Ma è difficile che la grande esperienza di Lavrov l’abbia concesso. L’aver tranquillizzato la Germania, poi, indica che l’America non si preoccupa troppo di altri europei occidentali, la Francia bisognosa dell’aiuto statunitense in Africa e l’Italia in Libia. Quindi è prevedibile un silenzioso congelamento del fronte russo-occidentale. Inoltre, la Russia non vuole essere classificata come alleato minore della Cina, ma come potenza autonoma. Forse questo è il punto chiave: l’America ha bisogno che la Russia sia un limitatore della Cina.