Da mesi chi scrive invoca un certificato sanitario – almeno a livello europeo per iniziare - non falsificabile che permetta a chi è vaccinato di viaggiare e frequentare luoghi liberamente anche nel perdurare della pandemia. Finalmente la Commissione europea, meritoriamente accelerando lo studio avviato qualche settimana fa, ha proposto al Consiglio, cioè agli Stati, un certificato verde che crea questa possibilità. Vi ha aggiunto, per evitare discriminazioni contro i non ancora vaccinati, la certificazione di un test di non positività al test e il fatto di aver già avuto il virus. La Commissione, inoltre, spinge per un’approvazione rapida. L’analisi di scenario giustifica massimi consenso e pressione per la realizzazione di tale “passi”.
Se l’approvazione arrivasse entro fine marzo, il sistema operativo per l’emissione e controllo del certificato di immunità potrebbe essere attivato entro maggio-giugno. Per l’Italia ciò implica salvare la stagione estiva, che vale decine di miliardi altrimenti persi. Il miglior scenario di vaccinazione, che è vicina all’accelerazione, porta a fine settembre un buon numero di immunizzati e la continuazione della vaccinazione stessa fino al termine dell’anno e forse oltre per la continuazione. La differenza tra giugno e settembre è una proporzione del 13% del Pil che è generato dal turismo e dal suo indotto. Se entro giugno milioni di vaccinati europei potranno esibire il certificato è probabile che almeno l’80% di questo valore possa essere recuperato. Se poi già ad aprile o maggio si potrà prenotare sapendo di poter avere il certificato pur non ancora attivo, il recupero potrebbe arrivare vicino al 100%. Si valuti poi la riattivazione di trasporti, spettacoli, fiere, ecc. In sintesi, senza tale certificato la speranza di rimbalzo del Pil italiano nel 2021 è tra il 3 e 4% mentre con il certificato è tra il 7 e l’8%. Forse di più se si inserisce nella simulazione l’effetto amplificante di una riattivazione di tutto il mercato europeo nella prima parte dell’estate. Ovviamente il rimbalzo ridurrebbe la quantità di spesa a debito destinata all’assistenza e aumenterebbe l’incremento dell’occupazione per via di mercato trainato da più consumi ed investimenti. In questa visione ottimistica c’è la condizione che gli esercizi commerciali, ristoranti, alberghi, trasporti, ecc. abbiano gli strumenti per validare il certificato. Dovrebbe essere banale: un cloud gestito dall’Ue in piena cibersicurezza che risponde a un codice QR. La costruzione del sistema non sarà senza problemi, ma chiunque osi rallentarlo sarà imputabile.