Nonostante il momento ancora brutto per l’Ue e l’Italia, sta emergendo in buona parte del mercato l’ottimismo. Negli scenari privati, rilevanti perché orientano gli investimenti aziendali, sta prendendo probabilità una ripresa a forma di “K”: una parte dei settori economici che sono stati meno colpiti dalla pandemia sono già in fase di rimbalzo anche per la ripresa della domanda globale e dell’export e quelli più colpiti (dipendenti dai flussi di persone) sono previsti ripartire entro 3 o 4 mesi nell’ambiente europeo. Molte unità economiche resteranno distrutte o avranno bisogno di sovvenzioni per sopravvivere, ma la loro quantità sarà inferiore a quelle che ripartiranno rapidamente. Pertanto l’idea che sta emergendo nello scenario “K” è che il trattino diagonale verso l’alto sarà più lungo di quello che punta verso il basso. Per l’economia italiana non è ancora chiaro se sarà così perché molto dipendente dal turismo interno e dall’estero. Ma L’Ue ha finalmente messo allo studio, con termine entro maggio, un certificato di vaccinazione che dia libero accesso a trasporti e luoghi, facendo prevedere che decine di milioni di vaccinati a fine primavera potranno prenotare viaggi e alberghi. Se l’Italia non perderà la stagione estiva, nel secondo semestre andrà in boom. Ma verrà colmato il ritardo europeo nella vaccinazione? Si nota un’accelerazione. In generale, è molto indicativo che il mercato borsistico stia reinvestendo sui settori della normalità riducendo nel portafoglio quelli su cui aveva investito durante l’emergenza. Così come lo è l’aumento del prezzo del petrolio trainato non solo da restrizioni dell’offerta, ma anche da una previsione di aumento della mobilità tra qualche mese. Pesa verso l’ottimismo anche la fiducia che la biotecnologia potrà sfornare tante varianti di vaccino quante serviranno. Motivo in più per sopportare il momento brutto guardando il sereno che spunta all’orizzonte.