Il governo Conte 2 ha lasciato al Draghi 1 un progetto incompiuto per l’impiego dei fondi europei, tanti impegni di spesa dissipativa – primule, tavolini a rotelle, ecc. – che hanno gonfiato l’indebitamento oltre misura e una capacità di gestione medica dell’emergenza piuttosto buona per la qualità degli operatori “in basso”, ma non ben organizzata in “alto”. Pertanto è razionale pensare che il Draghi 1 dovrà lavorare su tre priorità parallele di breve termine: convertire gli impegni di spesa inutile in spesa efficace pronta a coprire il fabbisogno d’emergenza, limitando indebitamenti eccessivi ulteriori; presentare entro i termini fissati (tra poche settimane) un paniere di progetti italiani sia credibile sia conforme alle linee guida dell’Ue; rendere la macchina vaccinale super-efficiente trovando la giusta architettura di comando statale combinata con le Regioni. Per le prime due missioni la squadra di governo è molto ben attrezzata, per la terza è probabile l’efficienza. Qual è il compito personale di Draghi nella missione d’eccezione – sospensione di fatto della politica eletta – affidatagli dal Quirinale? Produrre fiducia in Italia e sull’Italia fino a che i fatti reali non svolgano questo ruolo. Gli attori finanziari che comprano il debito italiano hanno già anticipato l’effetto fiducia. Il mondo rilevante ha espresso rispetto per un’Italia a guida Draghi (e Mattarella). Tale rispetto servirà a Draghi per “degasperare”, cioè per ottenere migliori condizioni di sostegno all’Italia dall’estero, in particolare Ue e Bce. Potrà anche “einaudare”, cioè dare una spinta al mercato liberalizzandolo? Realisticamente, il momento dell’Italia richiede consenso e riparazioni urgenti che non sono compatibili con riforme complesse e non sostenute da elezioni. Ma il governo ha qualità sufficiente per impostarle e rendere credibile l’inversione dal pessimismo all’ottimismo