La dipendenza del mercato dalle previsioni sulla fine del contagio è ovviamente massima. Chi scrive, con alcuni colleghi “scenaristi”, ha provato a stimare la soglia entro la quale l’economia globale avrà una ripresa forte e grazie a questa riparerà il danno della pandemia e oltre alla quale tale riparazione sarà più difficile. Il punto: in relazione alle pestilenze del passato la sensitività del ciclo del capitale all’informazione è immensamente maggiore. Ciò porta il fuoco sul “governo della profezia”.
L’ipotesi di auto-esaurimento del contagio ha perso probabilità per l’estensione mondiale del contagio stesso, spostando la profezia di caso migliore verso il vaccino. Se un vaccino efficace o serie di essi fossero pronti entro settembre/ottobre per essere somministrati nei mesi successivi vi sarebbe il miglior effetto, cioè la ripresa a V. Alcune tra le decine di iniziative industriali per la produzione del vaccino, infatti, stanno comunicando che tale obiettivo è possibile. Ma una parte consistente della comunità scientifica dubita che in tempi così brevi si possa trovare un vaccino con sufficiente percentuale di efficacia. Inoltre, c’è un’elevata probabilità di caos dovuto ad una molteplicità di vaccini in circolazione nel mondo, ciascuno autorizzato pur con riserva da autorità pressate dalla politica a fare presto, certamente non dannosi, ma di cui è incerta l’efficacia. In sintesi, l’eccesso di accelerazione della profezia potrebbe portare a una delusione catastrofica per il mercato. Per prevenire tale rischio, cioè ripresa a W o stagnazione a L, la profezia dovrebbe essere modificata ed adattata alla realtà sia medica sia di resilienza del sistema economico-finanziario. Una prima stima fa ipotizzare che la comunicazione più importante al mercato è che sia possibile ottenere vaccini efficaci, pur in concorrenza, che saranno somministrati in quantità sufficiente entro il primo semestre 2021 nelle aree più importanti del mercato globale. Tale profezia, corroborata da dimostrazioni di presidio medico e terapie cliniche nel periodo residuo di convivenza con il virus – l’apprendimento in atto è evidente – ha una buona probabilità di non essere smentita dai fatti ed è compatibile con la possibilità di compensare con iniezioni di liquidità extra il gap di viabilità dei mercati, tenendo viva la credibilità di una ripresa a V pur rinviata di qualche mese. Oltre l’estate 2021 lo scenario deteriorerà. Questa è una prima stima di calibratura della profezia che governi, comunità scientifica, industrie e Banche centrali dovrebbero approfondire.