Gli analisti commentano la vistosa pressione di Trump sulla Fed, ma il tentativo dei governi nelle democrazie di influenzare o perfino controllare la politica monetaria è latente dappertutto. Ciò potrebbe portare ad un destabilizzante condizionamento politico delle Banche centrali. Per evitarlo, la ricerca in materia dovrebbe valutare un riaggiustamento sistemico dei rapporti tra politica fiscale e monetaria invece di limitarsi a vedere il fenomeno come ghiribizzo di qualche politico. Il problema è che in tutte le democrazie il capitalismo di massa è in regressione. Mediamente, dalla configurazione sociale osservabile negli anni ‘90 di 70% di ricchi e 30% di poveri, ma con la speranza di diventare ricchi, le democrazie sono passate ad una proporzione di 55-60% di ricchi, ma che temono l’impoverimento, ed il resto di poveri in numero crescente senza speranza. Poiché nelle democrazie il povero vota, queste non possono permettersi il “lusso” di avere troppi indigenti e pessimisti che le destabilizzerebbero. La priorità disinflazionistica dovuta alla fine dell’ancoraggio delle monete all’oro, nel 1971, ha richiesto l’indipendenza dalla politica della gestione delle monete per salvaguardarne il valore. Tale modello assumeva implicitamente che non ci sarebbe stata bisogno di denaro extra per finanziare il capitalismo di massa. Ma tale assunto è crollato per la crisi di tutti i modelli di welfare che non sono riusciti a trovare la giusta combinazione tra creazione e diffusione sociale della ricchezza, con la complicazione della più brutta sorpresa del “progetto democratico”: l’istruzione media non è sufficiente per dare ai molti un valore di mercato. Poiché la riforma dei welfare sarà lunga, si apre un periodo in cui sarà necessario finanziare una gran massa di (innocenti) incompetenti con denaro extra. O questo lo si ricava dal debito oppure dalla stampa di denaro, in varie forme, o masse pessimiste stravolgeranno le democrazie. Comprensibilmente, la politica ricorre al debito e preme sulle Banche centrali per politiche inflazionistiche. Quindi il tema di ricerca è come trovare questo denaro extra: “peoplecoin”. Non può essere l’helicopter money già ipotizzato, né tantomeno l’iperinflazione o il debito stellare. Ma le Banche centrali, se vogliono difendere la propria indipendenza, devono trovare una soluzione. Potrebbe esserlo l’acquisto dei debiti pubblici, per annullarli e creare spazio di bilancio per finanziare nuovi “welfare di investimento”, cioè una convergenza di ultima istanza tra politica monetaria e fiscale? Utile un concorso di idee.