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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 2018-3-6L' Arena,
Giornale di Vicenza,
Brescia Oggi

2018-3-6

6/3/2018

Mercati in attesa

La reazione dei mercati finanziari all’esito delle elezioni politiche in Italia appare più di attesa “prudenziale” che negativa. Inoltre, i dubbi sulla governabilità dell’Italia non stanno producendo un effetto contagio sulla stabilità dell’euro e sulle altre Borse europee. Ovviamente l’atteggiamento prudenziale provoca una tendenza al ribasso dei valori azionari. Ma la quantità di investitori che coglie l’occasione di tale sconto è sufficiente per evitare svendite a “ondata”. C’è un maggior rischio percepito sull’affidabilità del debito italiano, ma, appunto, questo dipende più da un atteggiamento di prudenza e attesa che non da una convinzione che l’Italia stia scivolando verso la destabilizzazione. In sintesi, il mercato finanziario sta aspettando eventi concreti per decidere se tornare ad investire sull’Italia o abbandonarla per eccesso di rischio politico. Quali? Le nomine dei presidenti di Senato e Camera saranno un primo fatto per capire le possibili configurazioni di una maggioranza di governo. Se il mercato vedrà una convergenza tra centrodestra e centrosinistra prenderà una posizione ottimista sull’Italia, se vedrà altro inizierà a scontare un grave disordine. La maggior parte degli analisti, infatti, ritiene che tale convergenza sia un fattore di stabilità. La prima reazione ai dati elettorali è stata prudenziale proprio perché l’exploit di partiti peronisti e con venature di divergenza verso l’attuale modello dell’Ue ha messo in forse tale formula politica. Pertanto un segnale che la renda probabile certamente colpirà in positivo il mercato e renderà meno problematico anche un lungo periodo per la formazione di un accordo di governo. Il mercato vede nella collaborazione tra Ue e Italia il punto più importante per la stabilità della seconda. Se questa non sarà messa in forse, allora il mercato sconterà una forte protezione del debito e dei valori azionari italiani da parte della Bce e di Germania e Francia che non vogliono scossoni per rafforzare il sistema europeo in un momento di relazioni difficili con America e Cina e di possibili instabilità nel mercato globale. Se ci saranno dubbi, cioè segnali di una eurodivergenza italiana troppo marcata, allora il mercato sconterà un disordine destabilizzante e il probabile commissariamento europeo dell’Italia, abbandonandola e interrompendo la fragile ripresa in atto. Lo scenario delle condizioni è molto semplice e chiaro. L’augurio è che i partiti lo comprendano e che calibrino con molta attenzione parole e azioni.

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