Il bilaterale tra Russia e Arabia Saudita - per la prima volta in pompa magna – è un ulteriore segnale del mutamento in atto nel sistema delle relazioni internazionali con conseguenze sulla futura configurazione del mercato globale. La tendenza generale in atto può essere semplificata come transizione da un globo amerocentrico, con certa compattazione basata sul dominio statunitense (militare, finanziario e in materia di standard) a una frammentazione in regioni, ciascuna dominata da una meganazione e con standard propri. Tale mutazione è stata avviata dalla riduzione del perimetro d’ingaggio esterno per la tutela dei propri interessi vitali, avviata inizialmente, nel 2001, dall’Amministrazione Bush in base alla “Dottrina dell’interesse nazionale” (esplicitata da C. Rice su Foreign Affairs) contrapposta a quella dell’impegno globale perseguita in precedenza da Clinton. Il ritiro dell’impero americano dal mondo fu interrotto per la guerra globale contro lo jihadismo. Fu ripreso da Obama dal 2009 al 2012, ma poi invertito – su pressione della burocrazia imperiale - come strategia di creazione di un mercato integrato amerocentrico (Tpp e Ttip) che escludesse e condizionasse, dominando gli accessi, Cina e Russia. Trump ha interrotto questo tentativo e ha confermato la trasformazione degli Stati Uniti da impero in regno, non riuscendo ancora a definire la propria area d’influenza regionale. Nello spazio lasciato vuoto ora Russia e Cina sono in competizione per conquistarlo, Ue germanocentrica e India ferme, il Giappone indeciso sulle alleanze così come Canada, Australia, Regno Unito, ecc.. In particolare, per difendersi dall’espansione cinese, Mosca ha visto l’opportunità di conquistare la fiducia degli alleati di un’America non più affidabile: Israele, Turchia, Giappone, Corea del Sud, ecc. Ora corteggia i Saud, utilizzando la convergenza in materia di interessi petroliferi, per la priorità di trovare capitali non condizionanti, come lo sono quelli cinesi, per rinforzare la traballante economia russa. L’azione avrà successo perché i sauditi si fidano della Russia: ha sostenuto il regime siriano (anche) per mantenere la parola data mentre l’America tende a non rispettare gli accordi. Ciò è più importante degli schieramenti, in particolare per lo stile della monarchia saudita. Questa, inoltre, vuole armi nucleari. Cosa significa per gli attori di mercato adattati alla vecchia globalizzazione? Bisogna prendere atto della frammentazione e aprire in ogni regione un centro d’affari autonomo, vecchia strategia francese nota come “multidomestica”.