il marco che era il suo strumento di potenza nazionale e costringere Berlino entro un’unione che le impedisse di diventare il potere singolo regionale (Maastricht, 1992). Berlino accettò: confermò nel 1996 la rinuncia al marco, ma pretese che l’euro fosse come il marco stesso (eurotrattati dal 1997 al 1998) e che non ci sarebbe stata alcuna vera autorità sovranazionale europea con il potere di ridurre la sovranità tedesca. La conseguenza fu che la Germania divenne il potere singolo europeo e la Francia si trovò seconda nella diarchia, l’America disattenta dopo la fine della Guerra fredda. La riposta nel 2017? L’Europa a leadership tedesca, con regole economiche restrittive e per molti con esito impoverente, non si presenta più come un chiaro moltiplicatore netto dell’utilità nazionale dei partecipanti. Hanno le nazioni alternative? Londra la sta tentando, ma con rischi gravi. Gli altri avrebbero danni da una crisi dell’euro e dell’Ue molto superiori ai vantaggi, anche la Germania. Quindi la risposta è: perché non ci sono alternative. Questo collante negativo è più forte di quanto valutato da parecchi analisti e induce a scommettere sulla continuità dell’euro e dell’Ue, pur in modi sub-ottimali.