L’offerta nel settore Ict sta convergendo verso “hypercom”, inteso come terminale unico che possa integrare le funzioni di telefonia, gestione immagini, televisione, computer, browser su Internet, Gps, mezzo di pagamento, lettore di libri e quotidiani, ecc. Un solo gizmo portatile multifunzionale che sia l’interfaccia tra un individuo e qualsiasi sistema accessibile per via elettronica. La tecnologia sta arrivando al punto di rendere possibile tale evoluzione. Le reti ed i nuovi servizi su queste si stanno moltiplicando, ampliando i volumi di business. Già è avvenuta l’integrazione tra computer palmare e telefonino con accessi al web. Ora l’ultima frontiera per arrivare ad hypercom è quella di rendere il telefonino anche lettore di libri, giornali e video. Molti in competizione per offrirlo, Apple in testa. Ma per questo ultimo passo c’è un problema ergonomico: la leggibilità implica dimensioni più grandi di quelle accettabili per una comoda portabilità. Tre scenari: (a) gli utenti si adatteranno a un hypercom più grande dei telefonini classici; (b) molti non ci staranno e l’industria sarà stimolata a continuare la ricerca di una soluzione in unico microggetto; (c) i consumatori rinunceranno a hypercom adottando strumenti differenziati per dimensione.
Il primo ed il terzo comportano una depressione dello sviluppo dei gizmo lettori e relativo business. La difficoltà di integrare la lettura e la digitazione comode in un unico hypercom facilmente portabile, quindi piccolo, riduce il business che richiede leggibilità, cioè l’accesso totale ed interattivo a stampa, libri e tv/video, il vero affare del futuro perché ingigantisce l’infomercato. La portabilità di un terminal con funzioni totali aumenta la domanda di servizi. Se quelli che richiedono dimensioni maggiori degli schermi non diventano portabili, il potenziale di loro domanda non verrà saturato. C’è quindi una relazione tra portabilità, comodità, connettività integrata dei terminali e crescita dell’infomercato. Proprio per questo la rubrica ritiene più probabile lo scenario (b): l’ossessiva continuazione della ricerca di un hypercom a portabilità comoda che permetta di fare, ricevere, trasmettere e leggere tutto. Per esempio, terminali capaci di proiettare testi e tastiere in forma di immagini od ologrammi toccando i quali, con microappendici sulle unghie, si possa digitare o comunque interagire con il testo. In sintesi, il Tablet di Apple sarà un’evoluzione importante, ma, poiché non comodamente portabile o leggibile, non chiuderà la ricerca di hypercom, il “graal” che mette il mondo in mano. Ma la stimolerà.