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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 2006-10-17Il Foglio

2006-10-17

17/10/2006

L'utilità di Kim Jong Il

Kim Jong Il resterà al potere perché Washington e Pechino non vogliono una Corea riunificata

Il punto cardine nello scenario coreano è che Pechino vorrebbe rimuovere Kim Jong Il ed allo stesso tempo mantenere la separazione tra Corea del Nord e del Sud. Questo obiettivo è piuttosto difficile. Se Kim verrà abbattuto è probabile che lo Stato di Pyongyang imploda e venga assorbito da Seul. La Cina non vuole una Corea unita perché il nazionalismo coreano è così forte da farle temere che non sarà incorporabile nella sua sfera di influenza e che sarà un oppositore. Anche gli Stati Uniti, in realtà, non vogliono la riunificazione coreana perché tale eventualità renderebbe immotivabile la presenza delle loro truppe a difesa del Sud e sarebbe un primo passo della ritirata dall’intero Pacifico. Questo, per altro, è l’obiettivo di lungo termine di Pechino. Ma per perseguirlo e renderlo remunerativo dovrebbe mettersi d’accordo con Seul e Tokyo, cioè renderli disponibili a riconoscere la Cina come leader regionale. Poiché sarà cosa improbabile, Pechino e Washington, al momento, stanno collaborando per il comune interesse a congelare lo scenario, mantenendo lo status quo. Per Tokyo la minaccia nordcoreana, pur cartacea e poco sostanziale, è in realtà un’ottima scusa per legittimare un riarmo nucleare utile per il futuro contenimento dell’espansione cinese. Quindi Pechino ha il problema di non far cadere lo Stato nordcoreano, ma anche quello di renderne tranquillo il regime. Kim Jomg Il non si fida della Cina, che in effetti ha tentato più volte di farlo fuori, ed ha annunciato un falso esperimento nucleare per cercare disperatamente di farsi riconoscere come interlocutore bilaterale privilegiato da Washington in modo da negoziare segretamente delle garanzie contro Pechino. Ovviamente gli Stati Uniti non cadranno in questo giochetto e manterranno il linguaggio di soluzione esagonale-multilaterale della questione coreana. Che significa, in sostanza, mantenere la cooperazione con la Cina per tenere le due coree divise. Quindi Kim Jong Il ha perso, al momento, la sua scommessa di costringere gli americani a garantirne la sopravvivenza. Cosa farà? Pechino e Washington gli hanno segnalato, comminando sanzioni bonarie, che se starà buono potrà sopravvivere per un po’. In attesa di cosa? Pechino ritiene di poter applicare un modello “comunista di mercato” che renda sostenibile lo Stato nordocoreano ed ottenere un cambio morbido di élite, offrendo a Kim soldi ed un rifugio affinché se ne vada. Ma il dittatore non si fiderà e la transizione sarà instabile perché i nordcoreani vorranno la riunificazione. In conclusione, Kim resterà al potere per parecchio tempo perché, alla fine, è utile a tutti.    

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