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Carlo Pelanda: 2003-7-5Il Foglio

2003-7-5

5/7/2003

Zotwar

Evoluzione della guerra. Procede negli Usa come costruzione di una capacità militare che sia allo stesso tempo globale ed istantanea. Scherzosamente la si potrebbe chiamare "zotwar": Giove scaglia fulmini, "zot", dovunque per incenerire un qualsiasi nemico che lo meriti. In concreto, l’Impero ha varato pochi giorni fa due programmi, intanto, di ricerca: (a) entro il 2010 circa la facoltà di colpire dal territorio americano qualsiasi altro punto del globo via missili e sistemi di nuova generazione (progetto Falcon); (b) entro il 2025, tanto ci vuole per progettarlo e costruirlo, un aereo ipersonico senza pilota che possa volare a circa 10mila km all’ora e quindi fare in quattro ore il giro del pianeta. I think tank futurizzanti hanno valutato bene tali progetti perché indicano un nuovo passo nella direzione richiesta dai requisiti sia economici sia ordinativi del mercato globale. Per esempio, il controllo del territorio in un caso come l’Irak nel giro di tre ore invece degli inaccettabili 21 giorni di operazioni e, soprattutto, sei mesi di preparazione. Che sono costati in termini di crisi di fiducia centinaia di volte di più che non la guerra stessa perché il mercato finanziario e la psicologia del consumo non tollerano incertezze per più di una settimana. Inoltre il consenso politico alle azioni ordinative richiede massima velocità con minimo spargimento di sangue. Potrà sembrare cinico ai tanti moralisti che non connettono valori e concretezza, ma il punto è tecnico: se si vuole il capitalismo di massa sull’intero pianeta questo deve essere ordinato da un soggetto con superiorità tecnologica e militare assoluta e non solo relativa. Lo "zot", appunto nell’ambito di una teoria della guerra meglio connessa al ciclo del capitalismo. Da un lato, lo scenario registra che, almeno negli Usa, c’è finalmente una evoluzione concreta della dottrina nella giusta direzione. Dall’altro, sono passi ancora troppo timidi non guidati da una concetto integrato che combini tutti i pezzi necessari per tale superiorità assoluta. E il problema principale sta nel conservatorismo militare (il nuovo spaventa o cambia le carriere) ed in quello industriale (il nuovo costa). Come sbloccarlo? Certamente ci vorrà una nuova dottrina per dare chiarezza alle decisioni politiche. La raccomandazione dai think tank detti è di estendere quella del "potere aereo" al punto che inglobi gli altri mezzi di terra e di mare integrandoli in un unico sistema di "veicolazione istantanea della forza". Ma per rendere futurizzante il pensiero militare l’incentivo migliore sarà quello di quadriplicare i salari dei soldati. Felix legio velociter pugnat.

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