Il disegno di nuovi standard "tecnici" ed istituzioni globali è rimasto in ombra, nei pensatori e pensatoi, per l’eccesso di concentrazione moralistica sulla natura buona o meno della mondializzazione economica. Nei governi, pur essendoci più realismo, le decisioni sono rimandate perché l’evoluzione di nuove regole internazionali implica scomodi obblighi o erosioni della sovranità nazionale. Il secondo motivo ha causato un gap fattuale tra globalizzazione che c’è già e mezzi per governarla. Il primo ha generato un deficit intellettuale: i nuovi standard richiedono una rielaborazione dei concetti di sovranità, ma non c’è una sufficiente massa di teorie che connettano la sovranità stessa e la globalizzazione in forma complementare e non oppositiva. Questa rubrica ne ha una prova a pelle quando ha visto le reazioni, negli studiosi e nei politici, alla proposta di un nuovo concetto di "sovranità globalmente bilanciate" (Pelanda & Savona, 2001): il mondo non è ancora pronto. Quindi lo scenario più probabile è che il gap detto sopra non verrà colmato attraverso una sequenza ordinata-deduttiva: nuova dottrina, consapevolezza politica, suo filtraggio in base agli interessi ed evoluzione dell’architettura. I nuovi standard usciranno da un processo disordinato-induttivo di apprendimento da errori e crisi. Una di queste è l’impatto della Sars (quasi 4mila infettati finora). Lezioni: (a) la Cina ha potuto nascondere i primi casi perché non esiste uno standard forte globale di obbligo alla trasparenza; (b) il tempo di reazione tra individuazione di un nuovo agente patogeno e sua riconoscibilità e contenimento è stato troppo lungo, sintomo della mancanza di un efficiente sistema globale di gestione epidemiologica; (c) i danni economici sono così elevati da rendere razionali anche alti costi di prevenzione ; (d) gli individui vengono danneggiati da quarantene improvvisate e ciò mostra la necessità di un nuovo diritto globale in materia. Tale gestione inefficace, catastrofica in caso di biokiller più letale, svela la vulnerabilità di un mondo a crescente mobilità. Per ridurla, appunto, servono nuovi standard e conseguenti funzioni di governo globali. Disegnati per penetrare le sovranità "statistiche" e di salute pubblica dei Paesi opachi o impreparati allo scopo di contenere il rischio di pandemie. Certamente la lezione darà conseguenze costruenti nel settore medico specifico, ma non al punto da far capire la necessità di una nuova architettura politica generale che gestisca le migliaia di problemi "tecnici" portati dalla globalizzazione. Quindi 888 (fa, fa, fa) che in mandarino evoca buona fortuna. Auguri.