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Carlo Pelanda: 2016-3-25Milano Finanza e Italia Oggi

2016-3-25

25/3/2016

Più attenzione allo stimolo digitale all’economia italiana

Cresce la probabilità che l’Italia passi in meno di un decennio da una situazione di arretratezza digitale a una di avanguardia. Ciò suggerisce una valutazione dello “stimolo digitale” all’economia. La nuova rete di fibra ottica portata in ogni luogo dove ci sia un uso di elettricità nell’ambito del processo di sostituzione dei contatori elettrici promette rapidità di esecuzione, diffusività totale e una iperconnettività istantanea con capacità immensa. Non sono ancora chiari importanti dettagli del progetto, ma le cronache recenti confermano che partirà a breve. Per tale motivo dovrebbe iniziare nel mercato una riflessione “nextech”, cioè individuare quali nuovi business e miglioramenti competitivi/espansivi di quelli esistenti saranno possibili grazie alla novità. Tale segnalazione appare importante perché al momento le unità economiche in Italia e i servizi pubblici non tengono in conto lo sviluppo di una “hypernet” in tempi piuttosto rapidi e ciò fa ipotizzare un possibile ritardo nella progettazione di nuovi contenuti che passino sulla nuova rete. Negli anni ’80, presso l’Istituto di analisi dei sistemi di Vienna, dove si studiavano i futuri scenari di connettività, fu già individuato il rischio che l’ingegneria delle reti si sviluppasse molto più velocemente di quella dei contenuti, poi confermato nella realtà dei decenni successivi, lasciando un gap endemico tra potenziale e sua saturazione, elemento di vulnerabilità per la finanziarizzazione dei progetti innovativi. Per inciso, uno dei miei primi lavori nell’area degli “scenari di futurizzazione” fu quello di rappresentare i modi per “accorciare” una curva logistica, cioè rendere più veloce il riempimento economico di un nuovo spazio tecnologico (con formalismi derivati dall’equazione ecologica Volterra-Lotka). Con questo in mente mi chiedo quanti attori economici potranno/sapranno in tempi brevi costruire innovazioni permesse dalla novità tecnologica. Dalla risposta dipende sia la stima di quanto sarà efficace lo stimolo digitale sia la comprensione della differenza tra banda ultralarga e meno larga e movimentazione degli investimenti relativi. Da un lato, è già chiaro che senza una hypernet non potrà decollare l’industria manifatturiera 4.0. Dall’altro, non si nota nell’ambiente italiano una sufficiente varietà di visioni di business nextech, pur vivace l’offerta di proposte “smartizzanti”. Pertanto suggerisco l’apertura di una stagione ideativa, con forte ingaggio di università e media, per far vedere quali fantacose saranno possibili nel mercato italiano grazie ad hypernet.

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