Perché il governo Berlusconi fu rimosso su pressione di Germania e Francia, non ostacolata dall’America, nell’autunno del 2011? Causa di fondo, indiretta: nell’Eurozona i debiti nazionali non possono essere garantiti (direttamente) dalla Bce. Quando il mercato se ne accorse, osservando il caso greco e la resistenza della Germania a ipotesi di mutualizzazione europea dei debiti (eurobond) alla fine del 2010 ed inizi del 2011, pretese una prova di affidabilità dell’enorme debito italiano. Prima concausa indiretta. L’attenzione maggiore sull’affidabilità del debito non sarebbe stata un problema per l’Italia in quanto i suoi fondamentali economici erano solidi, cioè la sua capacità di ripagare il debito non era in dubbio. Ma nella primavera del 2011, in sede di Fondo monetario (Fmi) successe qualcosa di anomalo che insinuò un dubbio: il calcolo di affidabilità del debito italiano fu scorrelato dai fondamentali. In particolare, l’Italia fu messa nella stessa categoria (nazioni da commissariare) della Spagna con fondamentali molto meno solidi. Infatti, a quei tempi, Confindustria ribadì che in base ai fondamentali lo spread tra titoli italiani e tedeschi avrebbe dovuto essere attorno allo 1,6 e non viaggiare oltre il 6 come stava iniziando a fare, considerando che oltre il 7 il costo di rifinanziamento del debito sarebbe diventato insostenibile, determinando l’insolvenza. Mi occupai di questo mistero nel luglio 2012, su queste pagine, dopo l’ennesima confessione di colleghi tecnici del Fmi che denunciavano come le loro note per rimediare a questa scorretta classificazione erano state bloccate “in alto”, in una situazione surreale dove il governo italiano non protestava e, qui il mistero, perfino acconsentiva. Il mercato, vedendo che il Fmi considerava l’Italia a rischio di insolvenza, seguì ed alzò gli spread verso la soglia di rottura. Seconda concausa indiretta: nell’estate 2011, di fronte alla crisi di affidabilità il governo si dimostrò litigioso ed incapace di formulare una risposta che rassicurasse i mercati. Causa diretta. L’Italia era in traiettoria di insolvenza e un tale evento avrebbe innescato una crisi globale catastrofica con possibile dissoluzione dell’euro. Le potenze dette sopra intervennero per avere un governo in Italia che garantisse credibilmente con il patrimonio/risparmio degli italiani (8 trilioni) un debito pubblico (2 trilioni) che la Bce non poteva garantire. L’intervento estero (assimilabile all’8 settembre 1943) fu un sintomo della malattia, non la malattia. Il vero male, infatti, fu l’incapacità del governo italiano di agire con coerenza ed efficacia nell’estate 2011 nonché di contrastare l’assurda (ri)classificazione dell’Italia fatta dal Fmi in primavera. Fu incapacità o complotto? Ipotizzo sia stato un complotto italiano che amplificò l’incapacità e alla fine indusse, forse non intenzionalmente, l’azione straniera. Alcuni soggetti italiani vollero rimuovere Berlusconi per sostituirlo creando condizioni artificiali di inaffidabilità dell’Italia e cercando aiuti esterni. Chi? Penso vi siano state azioni parallele, in concorrenza tra loro. Una di queste puntò, probabilmente, ad una sostituzione tutta interna al governo, penso svelabile indagando a fondo su quanto successo nel Fmi, come detto sopra. Un’altra ipotizzo sia precisabile approfondendo con Monti i motivi del suo ingaggio già ai primi del 2011. Una terza, più dì èlite e sfumata che poi si raccordò alla seconda, è probabilmente quella a cui si riferisce Geithner. Francia e Germania vanno imputate non di golpe, ma di imbecillità: pensarono che i mercati potessero essere rassicurati da garanzie nazionali mentre l’unica garanzia credibile, in quei frangenti e nel presente, era ed è una Bce disposta a comprare debito. Infatti la crisi dello spread italiano finì solo nell’estate 2012 quando Draghi finalmente dette tale garanzia. Se Trichet avesse fatto la stessa cosa nella primavera 2011 non vi sarebbe stata alcuna crisi del debito e l’Italia avrebbe evitato quasi 2 milioni di morti economici, più innumerevoli feriti, a causa di una austerità inutile ed eccessiva. In conclusione, invece di rimuovere gli eventi del 2011 propongo di approfondirli, in particolare il nostro disordine politico-istituzionale e l’incompletezza dell’eurosistema, perché atto utile ad evitare che cause simili, sistemiche ed individuali, producano catastrofi analoghe nel futuro: non si può rimuovere l’olocausto economico italiano iniziato nel 2011 anche perché ancora in atto.