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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 1997-12-16il Giornale

1997-12-16

16/12/1997

La reggia sfavilla, il villaggio è in rovina

Il giorno dell'insediamento del governo Prodi scrissi che: "avrebbe risanato l'economia finanziaria a scapito di quella reale".E per questo motivo non era il caso di fargli nemmeno gli auguri di cortesia. Il rapporto del Fondo monetario internazionale sull'Italia ha confermato questa previsione: conti pubblici migliorati, pur con trucchi, economia reale peggiorata e con prospettive negative per il futuro. Perché? Incapace di fare riforme strutturali per contenere la spesa assistenziale e gli sprechi, il governo, semplicemente, ha alzato le tasse per raggiungere il parametro di accesso alla moneta unica. La finanziaria appena approvata alla Camera conferma questo metodo: nuove tasse per più di 10mila miliardi. In immagine, si è impoverito il villaggio per riverniciare la reggia.

Prodi non nega questo fatto. Sostiene che dopo aver ottenuto l'accesso all'euromoneta si passerà al rilancio dell'economia reale. Dicendo così, vuol far credere che: (a) per avere la moneta unica bisognava per forza impoverire il paese; (b) che dopo l'euro - e con esso- sarà una passeggiata far tornare tutti ricchi e felici. E' vero o no?

a) Impoverire il Paese per risanarlo é il metodo che si é dovuto usare per far quadrare, pur malamente, i conti pubblici senza poter cambiare nulla dello Stato sociale. Prodi ha certamente ragione nel dire che un governo di sinistra non poteva far altro che questo. Ma il lettore deve sapere che un governo non vincolato da comunisti e sindacati avrebbe potuto benissimo sia risanare sia, allo stesso tempo, generare una crescita economica sostenuta attraverso liberalizzazioni d'emergenza. Senza farla lunga, il caso americano ed inglese mostrano con chiarezza che ciò é possibile. Quindi il metodo di impoverire per risanare é una necessità della sinistra, ma non una di carattere generale ed oggettivo. Va aggiunto che la tendenza disinflazionistica mondiale nel 1996 e 97 nonché la natura molto vivace e mobile del sistema industriale italiano, avrebbero permesso di creare un boom di crescita senza inflazione. In particolare, avrebbero reso possibile ridurre i tempi tra il momento in cui si fossero abbassate le tasse e quelli dove la maggior spinta economica (esempio, investimenti) indotta da questa misura avrebbe creato più gettito, bilanciando così la defiscalizzazione in modo sano, senza troppi rischi. Questo cenno serve solo a dirvi che esistevano altri metodi di governo ed un Paese certamente capace di dare sorprese positive se lasciato libero di esprimere il proprio potenziale. Occasione persa.

b) E' credibile Prodi quando dice che dopo l'euro rimetteremo tutto a posto? No. Di buono l'euro, nel breve-medio periodo, potrebbe portarci eventualmente una riduzione dei tassi. Ciò significa poter risparmiare annualmente circa 40mila miliardi di spesa per interessi sul debito e, grazie a questo, rilassare il bilancio. Ma questa cifra servirà a pareggiare le passività crescenti del sistema statosocialista irriformato (pensate al deficit crescente dell'Inps). Galleggeremo. La riforma competitiva vera e propria del Paese ha bisogno di misure di liberalizzazione molto spinte. Mi spieghi Prodi come le farà con una maggioranza di sinistra che non vuole riformare le pensioni né ridurre l'apparato dello Stato né tantomeno dare flessibilità al mercato del lavoro.

(c) 1997 Carlo Pelanda
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