ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

L'%20Arena

2015-3-19

19/3/2015

Va aiutata la trasmissione dello stimolo monetario alla crescita

Il programma di allentamento monetario quantitativo della Bce (QE), che inizia oggi, sta suscitando una marcata  e diffusa aspettativa di ripresa. Ma per produrre crescita e non una bolla finanziaria, l’enorme massa di liquidità immessa nell’Eurozona - 1,14 trilioni di euro da adesso all’autunno del 2016 al ritmo di 60 miliardi al mese – deve riuscire ad arrivare agli attori economici che la trasformano in più investimenti e consumi. Su questo punto cruciale, cioè sulla fluidità della trasmissione dello stimolo monetario all’economia reale, c’è un punto interrogativo in Italia. Il finanziamento alle imprese avviene prevalentemente attraverso credito bancario. I dati mostrano che il credito ad imprese e famiglie, ridottosi di più di 100 miliardi negli anni di recessione, si sta riprendendo molto lentamente. In parte ciò è dovuto a poca domanda di credito: famiglie ed imprese con scarsa fiducia nel futuro economico non chiedono soldi. In parte dipende da una restrizione dell’offerta di credito da parte degli istituti. La fiducia di famiglie ed imprese sta aumentando, un po’ spinta dall’effetto ottimismo Bce e molto dal fenomeno della “ripresa passiva”, cioè: temi un disastro economico, non spendi e risparmi, ti accorgi che il disastro non c’è e  allora compri l’auto nuova. Inoltre, una ricerca appena pubblicata dal Centro studi di Confindustria mostra che le imprese italiane non hanno mai perso la propensione ad investire ed innovare e sono seconde, a poca distanza, solo a quelle tedesche su questo piano, in Europa, ed ai primi posti nel mondo. Il punto: la domanda di credito aumenterà, ma troverà un’offerta che la soddisfi? La Bce darà alle banche la liquidità che serve proprio per questo scopo che determinerà il successo o il fallimento del QE. Ma le banche, per requisiti di vigilanza, non possono prestare soldi ad aziende stressate dalla recessione  con dubbio merito di credito. Ad aziende con medio merito di credito prestano, ma poco ed a costi molto elevati. Nel sistema bancario italiano ci sono più di 300 miliardi di crediti deteriorati che pesano sui bilanci degli istituti costringendoli ad impiegare molto capitale per coprire i rischi di perdita invece che per erogazioni. Ciò fa sospettare che da noi la trasmissione dello stimolo monetario alla crescita non sarà  fluida e diffusa. Per renderla tale bisognerebbe che: (a) lo Stato crei un megafondo temporaneo di garanzia per dare accesso al credito e ripatrimonializzare le aziende in difficoltà, ma vive (migliaia); (b) il sistema bancario venga risanato definitivamente e rapidamente.  

(c) 2015 Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi