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Carlo A. Pelanda
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2012-8-13

13/8/2012

In bilico tra indipendenza e commissariamento

Cronache ed indiscrezioni segnalano che Monti stia ricevendo pressioni dalla Bce, e da parecchi governi dell’Eurozona, affinché l’Italia richieda l’aiuto europeo accettando condizioni speciali per ottenerlo. Semplificando, la Bce comprerebbe titoli di debito italiano per ridurne i costi di rifinanziamento alla condizione che l’Italia accetti un controllo esterno, diretto e dettagliato, sulle sue politiche di bilancio: cessione totale di sovranità economica in cambio del ruolo di garante di ultima istanza del debito italiano da parte della Bce. Il meccanismo “salvastati” che legittima interventi illimitati della Bce sarà pronto solo dopo metà settembre perché la proposta è al vaglio della Corte costituzionale tedesca per determinarne la compatibilità con le norme nazionali. Se questa lo approverà, a fine settembre Roma dovrà decidere se accettare o meno l’adesione al programma condizionale di salvataggio. Monti ha voluto segnalare che l’Italia non ha bisogno di salvataggi, ma, prudentemente, non lo ha escluso perché lo scenario è in bilico. Se la Bce interverrà come garante del debito di Spagna e Grecia, l’effetto contagio che penalizza oltre misura l’Italia dovrebbe terminare e ciò renderebbe non necessario il programma. In particolare, il mercato pretende un elevato premio di rischio per comprare titoli italiani perché teme la dissoluzione dell’euro e sconta la perdita dovuta all’eventuale conversione del debito in lire. Se la Bce diviene credibile nella sua volontà di difendere l’euro, comprando i titoli di debito sfiduciati dal mercato e dando liquidità ai sistemi bancari sotto stress, allora il costo di rifinanziamento dei titoli italiani dovrebbe passare da circa il 6% al 3%, e lo spread dal quasi 5% a sotto il 2%, così chiudendo la crisi finanziaria italiana. In teoria, tale risultato sarebbe ottenibile grazie alla sola approvazione del nuovo meccanismo salvastati e sua applicazione, in particolare, alla Spagna. Per questo Monti resiste, correttamente, alle pressioni. Ma il mercato osserva che la grave recessione potrebbe compromettere la solvibilità dell’Italia e renderla fonte di contagio. Per questo la Bce e altri Stati pretendono che richieda il salvataggio condizionale. Come evitarlo? Solo dimostrando che l’Italia saprà tagliare sul serio debito, spesa e tasse per ottenere sia l’equilibrio dei conti pubblici sia più crescita. Infatti Monti sta accelerando ed intensificando questa politica affinché l’Italia riconquisti la fiducia del mercato via decisioni sovrane e non via commissariamento. Per questo è interesse nazionale vitale sostenere l’azione del governo, tutti e senza tentennamenti.

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