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Carlo A. Pelanda
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2009-11-24

24/11/2009

Esclusa dal potere globale l'Europa dovrà diventare Impero per rientrarvi

Europa per che cosa? Negli Anni ’50 la risposta fu: per la sicurezza comune e perché l’America, il vero potere federatore, voleva una marca occidentale coesa contro i sovietici. Poi, fino al 1989, fu: perché il mercato comune era un business. La spinta federatrice fu data dalla dottrina De Gaulle (1963) per cui l’Europa andava vista e fatta come un moltiplicatore della potenza nazionale francese e da una analisi simmetrica da parte della Germania. Espulsero l’Italia dal direttorio dei fondatori, formatosi nel 1957, proprio per affermare la nuova diarchia. Nei primi anni ’90 la risposta fu francese (Maastricht): per ingabbiare la Germania riunificata togliendole il marco come mezzo di potenza e forzandola al matrimonio con Parigi. La Germania si sfilò e divenne comunque il potere singolo europeo. Il suo interesse nazionale determinò una nuova risposta: includere gli europei orientali allo scopo di controllarne la competizione per costo, dominare i loro mercati e condizionare la Russia. Berlino volle un’Europa sufficientemente organizzata per essere strumento con cui cosmetizzare il proprio espansionismo, ma non integrata al punto da limitarlo. Per questo nel primo decennio del 2000 non ci furono più risposte né un vero potere federatore. Ma nel 2009 ne è emersa una nuova: per fare Impero. 

Nel novembre 2006 Mosca impose, con ricatto, a Berlino di cessare l’espansione ad est. Merkel, spaventata, nel gennaio 2007, tentò  un’alleanza euroamericana forte per bilanciare la Russia neoimperiale. Ma Bush derubricò, disinteressato. Nell’estate 2009 Obama confermò la fine dell’alleanza privilegiata con gli europei e la sua sostituzione con il G2 sino-americano. Ora Berlino, debole ed emarginata, ha bisogno di una Ue forte come moltiplicatore di potenza. Anche gli altri europei hanno eguale interesse. I modelli economici europei mai potranno essere riformati al punto da poter competere per efficienza con America ed Asia. Per sopravvivere, l’Europa dovrà influenzare le regole globali imponendo l’aumento dei costi (democrazia, welfare e ambiente) e/o accordi monetari eurocompatibili. Fuori dal G2 non potrà farlo. Per entrarci, G3, o invertirlo in G2 euroamericano, nonché per stabilizzare la relazione con la Russia, dovrà configurarsi internamente per proiettare globalmente dissuasione ed influenza. Tale scenario apre la ricerca del “direttorio eurofederatore” e della formula di conduzione del nuovo Impero europeo. L’Italia anticipi l’entrata nel primo in accordo con Berlino. Aiuti Van Rompuy e Ashton, probabilmente scelta per invitare Londra nel progetto, a sperimentare la seconda. Nova Pax.      

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