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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 1997-1-13il Giornale

1997-1-13

13/1/1997

Lo Stato deraglia, Burlando raglia

Burlando, ministro - quota Pds- dei trasporti, ha ammesso che in effetti il sistema italiano delle infrastrutture é ben lontano dagli standard europei (TG 2 di lunedì13). Mi chiedo, dobbiamo aspettare il deragliamento di Piacenza per esserne informati? Non lo sapeva prima? Fa il ministro dall'estate scorsa. Se il nostro sistema ferroviario è veramente così malmesso aveva il dovere di dirlo subito e proporre un piano tecnico per rimetterlo al passo. Soprattutto, per le questioni di sicurezza. Se io fossi ministro dei trasporti e vedessi che ci sono problemi di affidabilità (ed é questo il significato della dichiarazione che siamo sotto standard) immediatamente diramerei regole d'emergenza per mantenere un livello di sicurezza accettabile pur in una struttura degradata. Non é il mio campo, ma a buon senso, per esempio, imporrei di ridurre la velocità in alcuni tratti ferroviari per guadagnare margini di tolleranza, raddoppierei le procedure di controllo nei punti critici. In sintesi, espliciterei che il sistema é malandato, ma garantirei gli utenti che é, comunque, affidabile con le misure provvisorie adottate, mi scuserei con gli stessi per gli eventuali disagi, e darei i tempi ed i costi per arrivare agli standard voluti. E invece Burlando non ha detto niente prima e lamenta, a disastro avvenuto, che il sistema fa schifo. Non si governa così. Uno può anche accettare l'incidente. Capita nelle migliori famiglie. Ma é inaccettabile che un membro del governo riconosca a posteriori che non é in grado di far funzionare il sistema di sua competenza. Il governo non deve recitare problemi, ma realizzare soluzioni. Questo Burlando va fatto dimettere. Non é che abbia fatto qualcosa di tanto diverso dai tanti altri che lo hanno preceduto. Ma una comunità si difende costringendo chi sbaglia a pagare. Così il prossimo sarà un po' meno disattento. E' ora di smetterla di avere degli incompetenti tecnici e morali al governo, messi lì solo per bilancini di partito. Almeno nei dicasteri tecnici e dove esistono problemi reali di sicurezza ci vuole gente che sappia il mestiere ed abbia qualità morali per svolgerlo.

Esagero? No. Lo stesso Tg2 prosegue riportando le dichiarazioni del sindacato dei macchinisti. Da tempo hanno denunciato un abbassamento degli standard di sicurezza. E lo motivano con le riduzioni di bilancio delle Ferrovie di Stato. E questo, come utente, mi fa paura. Se hanno ragione - tra l'altro anche loro potevano dirlo prima o con volume più alto- questo vuol dire che le FS stanno salvando stipendi di personale in eccedenza e contengono i costi sul piano della nostra sicurezza. Eh no. Il fatto che un'azienda sia di Stato non può far prevalere gli interessi politici su quelli di buon funzionamento. Dobbiamo dare a questo Stato anche il nostro sangue perché un fannullista non può essere licenziato o perché un impiegato imboscato non vuole muover il sedere e fare qualcosa di utile? Ma sono impazziti?

Lettori, il rapporto di fiducia con questo Stato é rotto. La leggerezza di Burlando ed i sospetti di incredibile inefficienza sollevati dai macchinisti sono solo l'ultima goccia di un vaso colmo. Se andate all'ospedale pubblico é una lotteria. Se giocate alla lotteria di Stato é un manicomio. Se vi rubano la bicicletta le forze dell'ordine vi sconsigliano perfino di fare denuncia perché tanto non hanno risorse per cercarvela. E dove sono? Impegnate a controllare le rivelazioni di 1.200, circa, pentiti; a fare scorte inutili; e...Dio solo lo sa. Di fatto lo Stato non difende i cittadini. Se uno non vi paga il dovuto e gli fate causa, i soldi, bene che vada, li vedete dopo un decennio. Alla moglie dell'agente ucciso offrono un lavoro da dattilografa, all'assassino pentito - dopo l'arresto ovviamente- lo Stato da uno stipendio ed un patrimonio da nababbi, agenti che gli portano a scuola i figli e sono costretti a fargli da maggiordomi. Ah, ecco dove erano finiti gli altri. Agenti e loro famiglie umiliati, noi indifesi e predati.

In sintesi, dalla manutenzione delle strade fino alla politica economica, passando per inesistenti posteggi e metropolitane, non c'é niente che funzioni bene, con l'eccezione di qualche sporadica isola di efficienza pubblica dovuta a pochi funzionari responsabili. Sembra un eccesso catastrofista, ma in realtà é proprio tutto da rifare. Come? Ci vorrà una forte mobilitazione popolare, azzerare questo Stato e farne uno nuovo. Ma nell'attesa che ciò diventi fattibile non é che ce ne stiamo con le mani in mano. Si formino movimenti di opinione per ottenere le dimissioni di quei ministri che vistosamente violano i minimi requisiti di buongoverno, dove per "minimi" si intende la violazione del diritto alla sicurezza dei cittadini. Non é questione di destra o sinistra. Riuscire ad ottenere le dimissioni di questa gente significa educare il sistema, nel presente e nel futuro, ad occuparsi della politica delle cose e non renderla subordinata alle cose della politica.

(c) 1997 Carlo Pelanda
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