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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 2004-2-3Il Foglio

2004-2-3

3/2/2004

La riparazione del disordine morale

Da secoli la filosofia politica dibatte se l’ordine sociale si costruisca meglio dall’alto (Hobbes), attraverso dissuasione e repressione, oppure dal basso (Russeau) avendo fiducia nell’automoderazione naturale dell’individuo. Il pensiero realistico ha concluso che l’ordinamento gerarchico è più efficace, ma che la formula migliore è un buon equilibrio tra alto e basso per ridurre i costi del primo altrimenti insostenibili. Nel presente ambedue sono in crisi nelle società di tipo occidentale. Furti, imbrogli ed altri comportamenti destabilizzanti stanno crescendo di numero. Il punto: mentre è piuttosto facile invertire la crisi legale adeguando la dissuasione repressiva sembra molto più complicato gestire quella etica. L’accesso alla salvazione in terra - fornito da capitale, tecnologia e diritti di massa -  ha ridotto la paura di perdere quella in cielo e, conseguentemente, l’autocontrollo imposto dai codici religiosi tradizionali. Soprattutto, ha ceduto il fondamento estetico dell’etica. Le masse non trovano bella l’autodisciplina perché non hanno la cultura per apprezzarla. La libertà ricevuta, ma non capita, le spinge a ritenere lecito seguire gli istinti. Come se un affittuario diventasse padrone, ma continuasse a comportarsi come il primo. Così la forza del capitale senza cultura costringe il mercato ad offrire più bruttezza che bellezza, per esempio le televisioni, amplificando il degrado estetico/etico della classe media occidentale: avidità non contenuta, egoismo irresponsabile, insensibilità alla competenza, ecc. Con la complicazione che l’avidità istintiva è il motore emotivo dello splendido sistema di capitalismo diffuso e quindi bisogna essere cauti nel limitarla. Infatti sono suicide le teorie di sinistra o spiritualiste che contrappongono l’essere all’avere perché prescrivono di curare i mali del capitalismo distruggendolo. D’altra parte è urgente trovare un ordinatore etico dal basso per non far saltare il sistema o per disordine o per troppo controllo. Come? Con una triplice strategia simbolica: (a) per il settore economico si può dimostrare che l’autorigore del singolo contribuisce ad aumentare la produttività e quindi si può incentivare il primo inglobandolo nel calcolo della seconda in forma di “Teoria utilitaristica dell’etica”; (b) favorire la riscoperta di Dio potenziando il lato mistico delle religioni compatibili con il capitalismo e/o diffondere delle ritualità senza dio con enfasi sul piacere estetico/interiore dell’autodisciplina; (c) rinforzato dal lancio di una moda che sostituisca il dominio del neo-volgare con quello del neo-purismo.    

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